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dal greco 'helein' (far morire), per la velenosità di tutte le specie, oppure
ancora dal fiume greco Hellèboros che attraversa la città di Antkyra, dove
nell'antichità si utilizzava contro la pazzia una pianta simile; il nome
specifico allude ai caratteristici fiori di colore verde. Forma biologica:
geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
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Petali non verdi
343
343
Petali ad apice arrotondato
344
343
Petali ad apice bilobo o smarginato
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Petali di 5-9 mm. Frutto con più di 6 creste. Antere gialle
Geranium purpureum Vill.
Specie mediterranea presente in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione
regionale, piuttosto lacunosa, si estende dal Carso e pianura friulana sino
ai versanti meridionali delle Prealpi; in Carso è diffusa e comune. Cresce
su litosuoli, sia in ambienti naturali come in fenditure di rocce e nelle
pietraie che in ambienti disturbati come muretti a secco, massicciate
ferroviarie ed antiche mulattiere, con altre piante annuali, dal livello del
mare ai 1200 m circa. Il nome generico deriva dal greco 'géranos' che
significa 'gru' ed allude al lungo becco che sormonta i frutti. Forma
biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-novembre.
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Petali di 9-13 mm. Frutto con 5-6 creste. Antere aranciate
Geranium robertianum L.
Specie eurasiatica oggi diffusa anche in Nord America, presente in tutte le
regioni d'Italia. La distribuzione regionale si estende dalla bassa pianura
(esclusa la costa) alla fascia montana; in Carso è abbastanza comune ed è
forse la pianta che penetra di più nelle imboccature delle grotte. Origina
da boschi alluvionali, da cui è passata a siti disturbati su suoli argillosi
ricchi in composti azotati, molto più freschi rispetto al simile
G.
purpureum
, dalla pianura alla fascia montana. Il nome generico deriva dal
greco 'géranos' che significa 'gru' ed allude al lungo becco che sormonta i
frutti; il nome specifico deriva da quello volgare (erba di San Roberto).
Forma biologica: terofita scaposa/emicriptofita bienne. Periodo di
fioritura: maggio-agosto.
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Calice sormontato da un epicalice. Frutti senza becco
Malva sylvestris L. subsp. sylvestris
La malva comune è una specie originariamente diffusa dall'Europa
centro-meridionale all'Asia ed oggi divenuta subcosmopolita, presente in
tutte le regioni d'Italia sino alla fascia montana. Nella nostra regione è
diffusa e comune sino alla fascia montana inferiore; in Carso è comune
ovunque. Cresce in siti ruderali lungo vie e muri, in discariche, aiuole,
giardini ed orti, su suoli da sabbiosi a limoso-argillosi, spesso subaridi
d'estate, ricchi in composti azotati. Il nome generico deriva dal greco
'malàkhe' (molle, emolliente) in relazione alle proprietà emollienti dei
frutti non maturi, delle foglie e dei germogli. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
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Calice senza epicalice. Frutti muniti di un lungo becco
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Foglie divise solo su 2/3-4/5 della lunghezza
Geranium molle L.
Specie mediterranea divenuta subcosmopolita e di antica introduzione ai
margini dell'areale, presente in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione
regionale si estende dal Carso e le coste friulane sino ai fondovalle del
settore alpino, con lacune nelle Alpi Carniche e Giulie; in Carso è il più
comune geranio annuale. Cresce in vegetazioni disturbate nei coltivi, ai
margini di viottoli campestri, su muretti a secco, su suoli spesso
decalcificati, da neutri a subacidi, subaridi in estate, ricchi in composti
azotati, dal livello dle mare fino alla fascia montana inferiore,
rarefacendosi verso l'alto. Il nome generico deriva dal greco 'géranos' che
significa 'gru' ed allude al lungo becco che sormonta i frutti. Forma