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biologica: terofita scaposa (emicriptofita bienne/ emicriptofita scaposa).
Periodo di fioritura: marzo-luglio.
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Foglie completamente divise
347
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Peduncoli fiorali più brevi della foglia da cui originano. Sepali più lunghi di 7 mm
Geranium dissectum L.
Specie di origine mediterranea oggi divenuta subcosmopolita, di antica
introduzione ai margini dell'areale, presente in tutta Italia salvo che in
Valle d'Aosta con optimum al di sotto della fascia montana. Nella nostra
regione è diffusa dalla costa alle Prealpi: più termofila di
G. columbinum
,
manca nell'area alpina più interna; in Carso è comune. Cresce in
vegetazioni disturbate, nelle vigne, lungo viottoli di campagna, ai margini
di coltivi, giardini ed orti, su suoli argillosi da freschi a subaridi, ricchi in
basi e composti azotati. Il nome generico deriva dal greco 'géranos' che
significa 'gru' ed allude al lungo becco che sormonta i frutti, quello
specifico allude alle foglie profondamente divise. Forma biologica:
terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-settembre.
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Peduncoli fiorali molto più lunghi della foglia da cui originano. Sepali più brevi di 7 mm
Geranium columbinum L.
Specie di origine mediterranea e di antica introduzione ai margini
dell'areale, oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutta Italia sino alla
fascia montana inferiore. Nella nostra regione è piuttosto diffusa. Cresce
in vegetazioni disturbate di siti caldi e soleggiati, lungo le strade, in
scarpate, ai margini di coltivi e vigne, su suoli limoso-argillosi ricchi in
composti azotati, subaridi, di solito calcarei. Il nome generico deriva dal
greco 'géranos' che significa 'gru' ed allude al lungo becco che sormonta i
frutti; il nome specifico allude alle foglie, vagamente simili ad una zampa
di colombo. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-ottobre.
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Fiori di color rosso intenso
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348
Fiori di altro colore
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Capsula glabra. Filamenti degli stami non dilatati in alto
Papaver rhoeas L. subsp. rhoeas
Specie di origine asiatico-mediterranea che sin dal Neolitico si
accompagnava alle colture di cereali, oggi divenuta subcosmopolita,
presente in tutta Italia al di sotto della fascia montana. Nella nostra
regione è ampiamente diffusa dalla costa alla fascia montana inferiore; in
Carso è comune ovunque. Cresce in vegetazioni pioniere lacunose come
coltivi, orti, giardini, ai margini di strade e discariche, su suoli argillosi,
ricchi in composti azotati, mediamente freschi e subneutri. Tranne i semi,
tutte le parti della pianta e soprattutto il latice sono tossiche per la
presenza di alcaloidi. Il nome generico deriva dall'arabo 'papámbele' a sua
volta derivato dal sanscrito 'papavira' o 'papavara' (succo nocivo); l'ipotesi
di derivazione dal celtico 'papa' (pappa per bambini per conciliarne il
sonno) sembra insostenibile; il nome specifico potrebbe derivare dal
greco 'rheo' (scorrere via), per i petali presto caduchi, o da 'róia'
(melograno) per il colore rosso dei fiori. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
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Capsula ispida. Filamenti degli stami dilatati in alto
Papaver apulum Ten.
Specie mediterranea, presente in Italia con ampie lacune, dal livello del
mare agli 800 m circa. Nella nostra regione è diffusa dal Carso all'alta
pianura; in Carso non è molto frequente e tende a concentrarsi
nell'Isontino. Cresce in vegetazioni arvensi (cerealicole) e ruderali, su
suoli limoso-argillosi ricchi in calcio ed in composti azotati, da neutri a
subacidi, subaridi. Tranne i semi, tutte le parti della pianta e soprattutto il
latice sono velenose per la presenza di alcaloidi. Il nome generico deriva
dall'arabo 'papámbele' a sua volta derivato dal sanscrito 'papavira' o
'papavara' (succo nocivo); l'ipotesi di derivazione dal celtico 'papa' (pappa