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Habitat:
Boschi submontani e montani mesofili: querceti, ostrieti,
faggeti, boschi misti.
Presenza nel Parco:
Poco comune.
Note:
I fiori e le brattee sono usati in erboristeria per la preparazione
di tisane calmanti ed emollienti. Oggi i tigli (spesso in varietà
ibridogene) riempiono gli spazi di verde ritagliati nelle nostre città,
poiché resistono in maniera eccellente all'inquinamento atmosferico.
I Romani utilizzavano la corteccia, tagliata in strisce, seccata e
successivamente macerata, per ricavarne delle fibre usate nella
fabbricazione di corde, tessuti e nella preparazione delle “vincula
tiliae” ossia di bende per fasciare le ferite.
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Pagina inferiore delle foglie con ciuffi di peli biancastri alla biforcazione dei nervi.
Frutto con 5 coste longitudinali
Tilia platyphyllos Scop. s.l.
Nome comune:
Tiglio nostrano.
Morfologia:
Albero longevo alto fino a 35 m, pollonante, con
chioma ampia, corteccia grigia e screpolata in età matura. Foglie a
base cuoriforme e margine finemente seghettato, verdi e glabre di
sopra, grigio-verdi e con ciuffi di peli bianchi all’ascella delle
nervature di sotto. Fiori in infiorescenze pendule di colore giallo-
verdastro, molto profumate. Frutti globosi con 5 costole
longitudinali marcate, inseriti alla base di una grande brattea.
Areale:
Europa, Caucaso, Asia minore.
Habitat:
Boschi misti mesofili soprattutto di forra, insieme ad aceri,
frassini e olmi.
Presenza nel Parco:
Poco comune.
Note:
I fiori e le brattee sono usati in erboristeria per la preparazione
di tisane calmanti ed emollienti. I Romani utilizzavano la corteccia,
tagliata in strisce, seccata e successivamente macerata, per ricavarne
delle fibre usate nella fabbricazione di corde, tessuti e nella
preparazione delle “
vincula tiliae
” ossia di bende per fasciare le
ferite.
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Fiori senza petali. Frutto simile ad una mora
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Fiori con petali. Frutto diverso da una mora
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Foglie densamente grigio-pelose di sotto e sui piccioli. Frutto sferico
Broussonetia papyrifera (L.) Vent.
Nome comune:
Gelso da carta.
Morfologia:
Arbusto o piccolo albero caducifoglio alto fino a 6 m,
dioico, con rami giovani pelosi; corteccia chiara con screpolature
che lasciano trasparire lo strato sottostante bruno-violaceo. Foglie
pelose, ruvide, dentellate sul margine, le superiori divise in 3 lobi.
Fiori piccoli, i maschili in amenti cilindrici, i femminili in capolini
sferici. Frutto composto, con diverse piccole drupe color arancio.
Areale:
Originario dell’Asia orientale, si spontaneizza in ambienti
ruderali (margini di strade, scarpate, ecc.).
Note:
Il genere è dedicato al naturalista francese P. M. A.
Broussonet (1761-1807). In Asia era utilizzata per produrre carta, da
cui il nome specifico.
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Foglie verdi e subglabre di sotto e sui piccioli. Frutto
ellissoidale
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Frutti su peduncoli di almeno 5 mm. Foglie non rigide, lisce e tendenzialmente
lucide, di colore da verde intenso a verde tenero, a margine finemente e un po'
irregolarmente crenato-dentato, sempre perfettamente piano
Morus alba L.