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Note:
Pianta velenosa. La corteccia era utilizzata in passato per
tingere di giallo i tessuti.
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Fiori bianchi. Frutto rugoso, più largo di 1 cm. Legno senza odore sgradevole
Arbutus unedo L.
Nome comune:
Corbezzolo.
Morfologia:
Arbusto o piccolo albero sempreverde alto fino a 8 m,
molto ramificato. Foglie alterne, addensate all’apice dei rami, con
lamina coriacea ovale-lanceolata di 10-12 x 2-4 cm, con margine
dentellato, verde scura e lucida di sopra, più chiara di sotto. Fiori
bianco-giallastri o sfumati di rosa, riuniti in grappoli penduli. Il
frutto è una bacca sferica carnosa e rossa, ricoperta di tubercoli,
larga circa 2 cm.
Areale:
Regione mediterranea.
Habitat:
Macchia mediterranea e leccete, soprattutto su suoli
siliceo-argillosi.
Presenza nel Parco:
Poco comune e ristretto a quote basse.
Note:
I frutti, eduli, sono talora utilizzati per la preparazione di
marmellate o liquori. Il nome dialettale 'Mbriachelle' deriva dal fatto
che i frutti maturi sono leggermente alcolici. Il miele di Corbezzolo,
piuttosto amaro, è apprezzato come curativo per le affezioni
bronchiali.
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Foglie verdi di sopra, grigio-pelose di sotto. Frutto secco (ghianda)
Quercus ilex L. subsp. ilex
Nome comune:
Leccio.
Morfologia:
Albero sempreverde alto fino a 25 m, con chioma
ampia e densa e tronco massiccio; corteccia dapprima grigia e liscia,
poi scura e screpolata; rami giovani grigio-tomentosi. Foglie lunghe
3-7 cm, semplici, alterne, con picciolo lungo 5-15 mm; lamina ovata
o lanceolata, molto variabile: foglie dei polloni un po’ spinose,
quelle adulte intere, con pagina superiore verde-scura, liscia e lucida,
e pagina inferiore grigio-tomentosa. Specie monoica, con fiori
unisessuali: i maschili in amenti penduli di 4-6 cm, i femminili
riuniti a 3-5 su un peduncolo di 1-2 cm. Il frutto è una ghianda di
colore bruno, affusolata, inserita fino a circa metà nella cupola.
Areale:
Bacino del Mediterraneo.
Habitat:
Macchie, boschi termofili di caducifoglie in stazioni aride.
Presenza nel Parco:
Poco comune.
Note:
Il Leccio ha limitati impieghi artigianali, essendo il suo legno
molto duro e resistente alle alterazioni ma difficile da lavorare e
stagionare. Viene comunque usato per oggetti sottoposti a forti
sollecitazioni e usura, come parti di attrezzi agricoli, pezzi per torchi,
presse e imbarcazioni, ecc. La corteccia è usata per la concia delle
pelli, perché ricca in tannini. Le ghiande sono impiegate
nell’alimentazione dei maiali; un tempo venivano usate anche
dall’uomo, torrefatte, come surrogato del caffè. In Abruzzo il
decotto di corteccia è utilizzato come antidiarroico e per cicatrizzare
le ferite.
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Foglie verdi su entrambe le facce. Frutto carnoso
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177
Foglie con margine ondulato. Alberi o arbusti
generalmente più alti di 1.5 m
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177
Foglie con margine non ondulato. Arbusti
generalmente più bassi di 1.5 m
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Foglie senza margine bianco, fortemente odorose. Fiori gialli. Frutto nero
Laurus nobilis L.