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Specie eurimediterranea, in Italia comune lungo tutte le coste della
penisola, nella pianura padana e in Sicilia, dal livello del mare ai 600
m circa. Cresce in prati umidi e paludi, è spesso coltivata negli orti
ed appare anche allo stato subspontaneo. - Pianta erbacea perenne di
4-15 dm, con fusti eretti, glabri e ramosissimi. Cladodi molli, lineari
(0,2 x 10 mm), acuti, lisci, raggruppati in fascetti di 3-6; con squame
membranacee triangolari, quelle alla base dei rami di 3 x 6 mm,
acute e brevemente speronate. Fiori isolati o appaiati (raramente a 3-
4) alla base dei rami, con peduncoli capillari di 1 cm, incurvati, con
un'articolazione a 4/7 o 5/9 (poco oltre la metà del peduncolo, verso
il fiore); tepali 6, biancastri, di circa 5 mm, formanti una corolla
campanulata con 6 dentelli subpatenti; stami 6, con antere di 1,5
mm, lunghe circa quanto il filamento. Frutto carnoso (bacca),
sferico, di 6-7 mm, rosso-scarlatto a maturità. - I germogli giovani
sono commestibili previa cottura; dopo il consumo si forma un
metilcaptano, che viene eliminato con le urine, conferendo loro un
odore penetrante. Il decotto di rizoma e radici ha proprietà diuretiche
e depurative. Le radici secche vengono utilizzate per abbassare la
pressione sanguigna. I semi possiedono attività antibiotica. Il nome
generico deriva probabilmente dall'antico persiano 'asparag'
(germoglio, punta), oppure dal greco 'speìro' (semino), che con l'alfa
privativo sta ad indicare la facilità di con cui la pianta si moltiplica
per via vegetativa, quello specifico allude agli usi officinali della
specie. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
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Cladodi lisci. Stami con antere lunghe ca. quanto il filamento
Asparagus maritimus (L.) Mill.
Specie mediterraneo-centroasiatica, in Italia rara lungo le coste
adriatiche da Trieste alla Puglia, in Lazio e Sardegna. Cresce in
bassure umide del litorale e in leccete. - Pianta erbacea perenne di 4-
8 dm, simile ad
Asparagus officinalis
, ma ramosissima. Cladodi di
0,6 x 6-9 mm, rigidi, scabri e subspinescenti. Squame indurite. Fiori
giallastri, con 6 tepali formanti una corolla campanulata e 6 stami
con antere lunghe circa la metà del filamento. Le bacche sono
irritanti e tossiche se ingerite. I germogli giovani sono commestibili
previa cottura; dopo il consumo si forma un metilcaptano, che viene
eliminato con le urine, conferendo loro un odore penetrante. Il nome
generico deriva probabilmente dall'antico persiano 'asparag'
(germoglio, punta), oppure dal greco 'speìro' (semino), che con l'alfa
privativo sta ad indicare la facilità di con cui la pianta si moltiplica
per via vegetativa; quello specifico allude all'habitat (marittimo).
Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: maggio-
giugno.
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Foglie ad apice pungente
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Foglie ad apice non pungente
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Infiorescenza contratta, con rami brevi o assenti e fiori riuniti in glomeruli
Juncus acutus L. subsp. acutus