Pagina 15 - Sicciole_ita_book

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Specie dell'Europa mediterranea, in Italia comune lungo tutte le
coste, rara all'interno. Cresce su sabbie umide e salmastre, argini e
argille salse. - Pianta erbacea perenne di 7-12 dm formante cespi
densi larghi 1 m e più, molto pungenti. Fusti robusti, rigidi e
cilindrici. Foglie simili ai fusti, cilindriche (larghe circa 1,5 mm,
lunghe 3-5 cm), erette e pungenti. Guaine brune o nerastre e lucide.
Infiorescenze contratte glomeruliformi, larghe 2-4 cm, con fiori in
contatto tra loro. Brattea inferiore brunastra, con base carenata di 5-7
mm x 3-6 cm, acutissima all'apice, più lunga dell'infiorescenza;
quella superiore simile all'inferiore ma più breve. Tepali 6, di circa
2,5 mm, gli esterni acuti, gli interni ottusi o troncati. Frutto secco
(capsula) bruno-ferruginea, ellissoide (3 x 5 mm), appuntita e
avvolta dal perigonio solo su un terzo. - La specie è commestibile, in
particolare il rizoma. È una delle specie più utilizzate nell'artigianato
per lavori di intreccio. Una volta veniva usata anche nella
preparazione della pasta (spaghetti e bucatini), dove i fusti venivano
utilizzati per filarla. Il nome generico, dal latino 'iúngere'
(congiungere, legare), allude all'antico uso di intrecciare fusti e
foglie dei giunchi per creare diversi oggetti; quello specifico deriva
dal greco 'aké' (punta, ago), indicando l'apice pungente delle foglie.
Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-
luglio.
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Infiorescenza ampia, con rami allungati
Juncus maritimus Lam.
Specie subcosmopolita, in Italia comune lungo tutte le coste
adriatiche da Trieste alla Puglia, le coste ioniche e quelle occidentali
dalla Calabria alla Liguria, comprese le isole minori e maggiori;
raramente è presente anche all’interno. Cresce in luoghi umidi e
salati del litorale. - Pianta erbacea perenne di 3-10 dm, con rizomi
legnosi, scuri e in posizione orizzontale, dai quali dipartono fusti
rigidi e pungenti con guaine castane o rossastre. Foglie cilindriche e
pungenti. Antela ampia e generalmente con più fiori, spesso
ampiamente decomposta. Tepali giallo-verdastri di 2-3 mm. Stami 6,
con antere gialle. Frutto secco (capsula) di 2,5-4 mm,
completamente triloculare, acuta e più o meno superante i tepali. - Il
fusto è utilizzato nell'artigianato per lavori di intreccio. Il nome
generico, dal latino 'iúngere' (congiungere, legare), allude all'antico
uso di intrecciare fusti e foglie dei giunchi per creare diversi oggetti;
quello specifico allude all'habitat (marittimo). Forma biologica:
geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
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Foglie grasse, a sezione cilindrica o semicircolare
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Foglie piatte
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Foglie disposte in ciuffetti. Fiori con petali
Limbarda crithmoides (L.) Dumort. subsp. crithmoides
Syn.:
Inula crithmoides
L. - Specie alofila dell’europa
sudoccidentale. In Italia è comune, ma localizzata, lungo tutte le
coste comprese le isole. Cresce generalmente in prati salmastri, più
raramente su sabbie, ciottoli o scogli. - Pianta perenne di 4-7 dm,
cespugliosa, glabra e papillosa. Fusto legnoso con rami ascendenti,
in alto corimbosi. Foglie carnose, semplici, alterne, lineari-
cilindriche, le maggiori tridentate (4 x 30-35 mm), le altre in fascetto
(2 x 15-20 mm). Capolini larghi circa 3 cm, su peduncoli cavi e
ingrossati provvisti di molte foglie bratteali squamiformi; involucro