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Famiglia
Fabaceae.
Area d'origine
Mediterraneo
orientale.
Etimologia
Il termine generico deriva dal greco
'kerkis' = navetta da tessitore, in riferimento alla forma del
baccello. Il termine specifico deriva da 'siliqua', che in
latino significa 'carruba', con l'aggiunta del suffisso
'astrum' che ha significato deprezzativo, per i semi simili
alle carrube ma di minore qualità. Un'antica leggenda
narra che questo fu l'albero utilizzato dall'apostolo Giuda
per impiccarsi, in preda al rimorso, dopo aver tradito
Gesù; da qui il nome comune di 'Albero di Giuda'. La
pianta era, in passato, nota anche con l'epiteto di 'Albero di
Giudea', in riferimento all'area d’origine della specie.
Infine, in Spagna, la pianta viene indicata con il nome di
'Albero dell'amore'.
Descrizione
Piccolo albero deciduo,
alto fino a 10 m, con tronco tortuoso coperto da una corteccia scura e fessurata e chioma espansa. Le foglie
sono alterne, lungamente picciolate, intere, rotondeggianti, cordate alla base, glabre, di colore verde vivace
sulla pagina superiore, glauche su quella inferiore. I fiori, riuniti in gruppi di 6-8 e inseriti direttamente sui
rami o sul tronco, hanno un calice porporino a 5 denti larghi e brevi e corolla papilionacea, di colore roseo-
porporino. I frutti sono baccelli appiattiti, rossastri, penduli, lunghi 10-15 cm, contenenti numerosi semi bruni,
lucidi e duri.
Periodo di fioritura
Fiorisce in primavera, nel mese di Aprile, prima della comparsa delle
foglie, fino a Maggio.
Coltivazione
Pianta rustica, si adatta bene all'ambiente urbano essendo abbastanza
resistente all'inquinamento, ma non sopporta le gelate. Predilige esposizioni soleggiate, terreno profondo,
fertile e ben drenato. Si moltiplica per seme in autunno.
Uso
Pianta ornamentale per la vistosa fioritura
primaverile, si coltiva isolata oppure in filari per alberature stradali. La pianta fornisce un legno utilizzato per
piccoli lavori di falegnameria, soprattutto di intarsio e di tornio. I fiori, invece, dal sapore piccante, si
accompagnano alle insalate oppure si preparano come i capperi. Infine, nelle regioni dell'Asia Minore,
vengono consumati i semi, farinosi e nutrienti.
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Picciolo più breve di 1 cm. Fiori a simmetria raggiata
Capparis spinosa L. s.l.
Famiglia
Capparidaceae.
Area d'origine
Regione mediterranea,
Oriente.
Etimologia
Il primo termine del binomio deriva dal
greco 'kápparis', nome col quale si designava la pianta. Il secondo
termine si riferisce alle stipole delle foglie trasformate in spine.
Descrizione
Elegante arbusto caratterizzato da tralci lunghi fino
a 2 metri, prostrati o ricadenti. Le foglie sono rotonde o ovato-
arrotondate, glabre, mutiche o brevemente mucronate, di colore
verde lucido. I fiori si sviluppano all'ascella delle foglie superiori;
essi sono vistosi, bianco-rosati, forniti di numerosi stami riuniti in
un ciuffo di filamenti violetti all'apice. Il frutto è una bacca verde
di forma ovoidale.
Periodo di fioritura
Fiorisce nei mesi di
Maggio, Giugno, Luglio e Agosto.
Coltivazione
Di facile
coltivazione, predilige, in genere, terreno ben drenato ed
un'esposizione a mezzogiorno. La pianta si moltiplica per talea,
per margotta o per seme. La semina si effettua in autunno in
posizione soleggiata.
Uso
Della pianta si utilizzano, per fini
alimentari, i boccioli fiorali immaturi (detti bottoni o
semplicemente capperi), i frutti, simili a piccoli cetrioli, e le
giovani cime dei tralci che si presentano arrossate per
l'abbondante presenza di carotenoidi. I capperi, e talora anche i
'cetriolini', vengono utilizzati per aromatizzare e condire
un'infinità di pietanze. Meno noto è invece l'uso della pianta
come verdura. Un ottimo piatto di verdura si ottiene dai boccioli maturi e dalle cime tenere dei tralci
consumati freschi insieme o separati. Queste parti della pianta, prima di essere consumate, necessitano di una
adeguata preparazione per la presenza nei loro tessuti di una sostanza amarissima ed irritante (rutina) solubile
in acqua. Occorre quindi che la verdura venga sbollentata, strizzata e poi, per un paio di giorni, immersa
nell'acqua fredda (meglio se salata), acqua che bisogna sostituire due o tre volte al dì (in dialetto questa
procedura è detta 'cura'). Eliminata la sostanza amara, la verdura può essere cucinata e condita con olio,
limone e origano.
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Foglie opache di sopra. Frutto secco
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Almeno le foglie giovani un po' lucide di sopra. Frutto carnoso (mora)
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Arbusto raramente più alto di 5 m. Frutto avvolto alla base da una guaina erbacea
(nocciola)
Corylus avellana L.