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Prunus cerasifera Ehrh.
Mirabolano, ciliegio-susino. - Il nome specifico allude al
frutto simile a una ciliegia. E’ un arbusto o alberello alto
fino a 7 m con chioma globosa, tronco eretto, sinuoso,
ramificato fin dal terreno, rami spesso induriti e spinosi
all’apice, scorza di colore rosso-brunastro, fessurata negli
esemplari adulti. Le foglie sono alterne, obovate o
ellittiche, lunghe 6-7 cm, di colore verde lucente di sopra,
più chiare e glabre di sotto. I fiori sono bianchi, larghi 2-
2,5 centimetri, riuniti in piccoli grappoli con peduncoli di
circa 1 cm. Il frutto è una drupa sferica larga 2-3 cm,
giallo-verdastra o rossa a maturità, con mesocarpo sempre
giallo. I frutti sono eduli, dalla polpa acidula e succosa. Il
mirabolano, originario dell’Asia occidentale, fu introdotto
già dai romani che ne apprezzavano i frutti. Si è
ampiamente spontaneizzato divenendo in qualche caso un
arbusto invadente. In Italia è utilizzato come portainnesto
per altre specie di Prunus da frutto. Viene impiegato anche
a scopo ornamentale lungo le strade o nei giardini,
soprattutto in varietà ornamentali.
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Foglie con larghezza massima nella metà apicale, di solito più lunghe di 10 cm
Prunus avium L. subsp. avium
Ciliegio. - Il nome specifico deriva dal latino ‘avis’,
uccello, poichè questi ne apprezzano molto il frutto e ne
facilitano la disseminazione. E’ un albero deciduo alto sino
a 30 m, con tronco diritto e corona conica che diviene
arrotondata ed irregolare negli alberi più vecchi. La scorza
è liscia, di colore bruno-porpora negli alberi giovani, scura,
più spessa e fessurata negli alberi vecchi. Le foglie sono
alterne, semplici, di forma ovato-ellittica, glabre e di color
verde pallido o brillante nella parte superiore, pelose sui
nervi nella parte inferiore; hanno margine seghettato e
punta acuminata. I fiori sono di colore bianco, molto
profumati, riuniti in ombrelle con lunghi peduncoli. Il
frutto è una drupa larga 1–2 cm, da rosso brillante a viola
scuro quando matura a metà estate, commestibile con gusto
dolce e retrogusto amarognolo. L’areale originario
dovrebbe essere il territorio che va dal Caucaso ai Balcani.
L’ingentilimento e la messa a coltura sono iniziati
nell’Asia occidentale. Si coltiva per il frutto fresco o da
conservare in alcool, come pianta ornamentale, di cui ne
esistono numerose varietà, per la sua ricca fioritura
primaverile e per l’aspetto che acquisisce in autunno con
l’ingiallimento delle foglie, oppure per il legname. Il legno
è duro, a grana uniforme, dalle tonalità calde, bruno-
rossiccie, e si presta bene per la costruzione di mobili e
lavori al tornio.
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Fiori a simmetria bilaterale. Frutto un legume
Spartium junceum L.
Ginestra comune, ginestra odorosa. - Il nome generico
deriva dal termine greco ‘sparton’ che significa 'corda', il
nome specifico allude alla somiglianza con i giunchi. E’ un
arbusto che può raggiungere i 3 m, dotato di numerosi rami
molto flessibili, verdi e fotosintetici da giovani, come
adattamento agli ambienti aridi. Le foglie sono ellittiche o
lanceolate, sessili, poco persistenti, già quasi scomparse
alla fioritura. I fiori, grandi, appariscenti e profumati, sono
riuniti in racemi di colore giallo vivo. I frutti sono dei
legumi bruno-nerastri. E’ una specie nativa del
Mediterraneo, diffusa anche nel Medio Oriente. L’estratto
dei fiori viene utilizzato per creare una fragranza ricca ed
opulenta. La ginestra comune è largamente impiegata come