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Alimentazione
È un predatore molto vorace, in particolare di piccoli pesci, come
cheppie, latterini e ghiozzi, e di crostacei. È attivo di notte, quando si dirige lungo gli anfratti delle rocce entro cui cerca
le prede.
Autoctonia e norme di tutela
Specie autoctona non a rischio di estinzione.
Diplodus annularis
(Linnaeus, 1758)
SARAGO SPARAGLIONE
Dimensioni e caratteri distintivi
Tra i saraghi, lo sparaglione è il più piccolo:
può raggiungere i 25 cm, ma è più comune osservare individui sino a 18 cm.
Talvolta il capo può presentare sfumature giallastre. I giovani possono
presentare lungo i fianchi circa 5 striature verticali brune.
Distribuzione
Diffuso in tutto il Mediterraneo, presente in Adriatico, frequenta le acque della
Laguna di Venezia più prossime al mare (bocche di porto).
Habitat
preferenziali
Frequenta praterie di fanerogame (piante marine come la
posidonia), scogliere rocciose costiere e, più raramente, anche fondali sabbiosi.
Nuota nei pressi del fondale, solitamente entro i -20 m di profondità, anche se
può spingersi fino a -100 m. I giovani (2-6 cm) sono frequenti in acque basse
costiere, si spostano in gruppo e possono spingersi in acque salmastre o lagunari. Gli adulti, invece, sono solitari o
formano gruppi poco numerosi.
Biologia riproduttiva
Il sarago sparaglione è una specie a sessi separati (gonocorica),
in cui ogni individuo matura sessualmente come maschio o come femmina, e così si riproduce per tutta la vita. Le
femmine rilasciano le uova nell’acqua e i maschi le fecondano, poi le uova vengono trasportate delle correnti (uova
pelagiche). In Mediterraneo il periodo riproduttivo va da marzo a maggio, ma in Alto Adriatico risulta più spostato
verso i mesi estivi, da maggio ad agosto. Benché comune nelle altre specie di saraghi, nello sparaglione non sono
conosciuti casi ben documentati di ermafroditismo.
Alimentazione
La dieta è essenzialmente carnivora (piccoli
crostacei, vermi marini e piccoli molluschi che tritura grazie ai robusti molari), più raramente si ciba di alghe e
frammenti di fanerogame
Autoctonia e norme di tutela
Specie autoctona.
Diplodus puntazzo
(Walbaum, 1792)
SARAGO PIZZUTO
Dimensioni e caratteri distintivi
Pesce di medie dimensioni, può raggiungere
60 cm di lunghezza, più comune tra 30-40 cm. La bocca risulta particolarmente
allungata per la presenza degli incisivi inclinati in avanti, da cui il nome
“pizzuto”. Lungo i fianchi si distinguono circa 10-13 striature verticali scure,
ma la loro presenza è molto variabile: da molto evidenti (in genere nei giovani)
a completamente assenti (in alcuni individui adulti).
Distribuzione
Diffuso in
tutto il Mediterraneo, presente in Adriatico, frequenta le acque della Laguna di
Venezia più prossime al mare (bocche di porto).
Habitat preferenziali
Il sarago
pizzuto vive quasi esclusivamente su fondali rocciosi, preferibilmente ricchi di
vegetazione, ed è, di norma, solitario. Nuota nei pressi del fondo, generalmente
entro i 50 m di profondità, potendosi spingere fino a -150 m. I giovani sono più frequenti in acque basse e si spostano in
piccoli gruppi.
Biologia riproduttiva
Il sarago pizzuto è considerato una specie a sessi separati (gonocorica), in cui
ogni individuo matura sessualmente, o come maschio o come femmina, e da tale si riproduce per il resto della vita.
Tuttavia esistono casi di ermafroditismo proterandrico, in cui uno stesso individuo matura e si riproduce prima come
maschio e poi come femmina. La fecondazione è esterna e le uova sono pelagiche. In Mediterraneo, la riproduzione
avviene tra settembre e dicembre.
Alimentazione
È una specie onnivora; la bocca è provvista di denti robusti e
appuntiti, adatti ad incidere e strappare, e denti grossi e piatti, ideali per rompere e triturare; questa dentatura gli
permette di nutrirsi sia di vegetali (alghe e fanerogame marine) che di piccoli invertebrati (crostacei come copepodi,
anfipodi e piccoli gamberetti, vermi marini e molluschi).
Autoctonia e norme di tutela
Specie autoctona.
Diplodus sargus sargus
(Linnaeus, 1758)
SARAGO MAGGIORE
Dimensioni e caratteri distintivi
Pesce di medie dimensioni, può raggiungere 45 cm di lunghezza, più comune tra 20-
30 cm. Le pinne pelviche sono generalmente grigiastre con bordo anteriore, in corrispondenza del forte raggio spinoso,
vistosamente bianco. Il margine dell’opercolo può apparire più scuro. Lungo i fianchi possono essere presenti fino a 9
striature verticali di intensità variabile che tendono ad attenuarsi in fase adulta.
Distribuzione
Diffuso in tutto il
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