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specie piuttosto longeva, vive 4-5 anni. La maturità sessuale viene raggiunta attorno al 2° anno d’età e il periodo
riproduttivo va da marzo a maggio/giugno. I maschi maturi più grandi, definiti maschi “parentali”, costruiscono dei nidi
nel fango, o occupano rifugi tra roccia, sabbia e detrito, o ancora sfruttano quanto presente sul fondale che possa
fungere da nido (barattoli, cocci, pezzi di bottiglia, tubi di plastica, ecc). Il nido non è molto profondo, il maschio vi si
insedia e lo difende dai maschi rivali in attesa della femmina. Le femmine, scelto il partner, entrano nel nido e
depongono le uova a gruppetti, un po’ per volta e, mano a mano, il maschio le feconda. La cura delle uova è affidata al
maschio, che le proteggerà dai predatori e le ventilerà fino alla schiusa. I maschi ancora troppo piccoli per
difendere/conquistare un territorio o un nido, cercano di riprodursi approfittando delle conquiste del maschio parentale:
mentre la femmina sta deponendo le uova, passano veloci vicino al nido, rilasciando i propri gameti nei pressi
dell’apertura.
Alimentazione
È un predatore diurno efficace e vorace, si nutre di piccoli invertebrati bentonici, in
particolare crostacei, molluschi, larve di vermi marini e altri invertebrati; gli adulti predano anche piccoli pesci come
latterini e noni.
Autoctonia e norme di tutela
Specie autoctona.
Gobius paganellus
Linnaeus, 1758
GHIOZZO PAGANELLO
Dimensioni e caratteri distintivi
Ghiozzo di dimensioni medie, gli adulti
possono misurare fino a 12 cm; in periodo riproduttivo i maschi più grandi
appaiono più scuri delle femmine e con le pinne spesso bordate di chiaro.
Distribuzione
È presente lungo tutte le coste del Mediterraneo, in acque
superficiali, entro i primi 10 metri di profondità.
Habitat preferenziali
Pesce
bentonico (che vive sul fondo) con discreta tolleranza alle escursioni di salinità,
può occupare anche zone a salinità più variabile come acque salmastre o
lagunari, rimanendo comunque a valori vicini a quelli marini. È frequente in
ambienti rocciosi, anche con ciottoli o sassi, e misti roccioso-sabbiosi, ricchi di
buchi e anfratti, in presenza di alghe.
Biologia riproduttiva
La modalità
riproduttiva è simile a quella degli altri ghiozzi, ma meno studiata nello specifico. Il periodo riproduttivo comprende la
primavera e l’estate. I maschi difendono un territorio all’interno del quale è presente il nido (spaccature tra le rocce,
cavità, ecc) e le femmine depongono le uova, dotate di filamenti adesivi, su superfici precedentemente “pulite” dal
maschio. Dopo la fecondazione da parte del maschio, le uova rimarranno al sicuro nel nido, sorvegliate e ventilate dal
maschio, fino alla schiusa.
Alimentazione
Ha una dieta molto variegata, preda piccoli invertebrati bentonici, in
particolare crostacei, molluschi e larve di vermi marini; gli adulti predano anche piccoli pesci come latterini e noni o
giovanili di altre specie ittiche.
Autoctonia e norme di tutela
Specie autoctona.
Hippocampus guttulatus
Cuvier, 1829
CAVALLUCCIO MARINO
Dimensioni e caratteri distintivi
La taglia media si assesta attorno ai 10-12
cm, ma può crescere fino a 16 cm. È facilmente confondibile con il cavalluccio
camuso (anche quest’ultimo, infatti, può presentare lunghi filamenti cutanei sul
capo).
Distribuzione
È una specie costiera, diffusa lungo i litorali sabbiosi
dell’Italia insulare e peninsulare, abbondante solo localmente (zone lagunari).
Un tempo era molto abbondante in Laguna di Venezia, oggi il numero di
individui è diminuito, ma rimane diffuso ed è da annoverare tra le specie
residenti in laguna.
Habitat preferenziali
Predilige fondi sabbioso-detritici,
ricchi di vegetazione; nuota per piccoli tratti sfiorando il fondale grazie al
movimento della pinna dorsale e delle piccole pinne pettorali (dietro al capo),
mentre più spesso lo si trova ancorato a detriti o alghe, grazie alla coda prensile.
Biologia riproduttiva
La biologia
riproduttiva dei cavallucci marini desta sempre stupore perché è il maschio ad avere la pancia ed è sempre lui a “dare
alla luce” i nuovi nati! Infatti, quando la femmina è pronta a riprodursi, si coordina con il maschio (attraverso
movimenti regolari che sembrano una danza delicata) e inizia a deporre le proprie uova in una tasca cutanea che il
maschio ha sul ventre (nella regione addominale). Il maschio feconda e accoglie le uova e, poco a poco, la tasca si
riempie. A questo punto il maschio custodirà le uova fino alla schiusa, proteggendole dai predatori ma anche
assicurando loro l’apporto di ossigeno e l’eliminazione dell’anidride carbonica e dei rifiuti azotati. Dopo circa tre
settimane i piccoli escono dalla tasca incubatrice grazie alle sue potenti contrazioni muscolari. Alla nascita i giovani
cavallucci misurano circa un centimetro e sono completamente autonomi, sia nel nuoto che nell’alimentazione. Il
periodo riproduttivo va da aprile ad ottobre.
Alimentazione
Nelle prime fasi di vita caccia attivamente piccoli
organismi del plancton; da adulto è un predatore efficace e paziente: attende che le proprie prede (piccoli crostacei e
larve di altri organismi bentonici) transitino nelle vicinanze, e poi le risucchia molto velocemente grazie alla sua bocca
tubulare
Autoctonia e norme di tutela
Specie autoctona, in passato molto abbondante. Non adatta all’alimentazione
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