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(buono) e 'onoma' (nome), cioè 'pianta con buona fama', in senso ironico a
causa della velenosità dei frutti. Forma biologica: fanerofita cespitosa.
Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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Foglie a pagina superiore fortemente pelosa. Fiori più larghi di 3 cm
Cistus salviifolius L.
Il cisto femmina è una specie mediterranea presente in tutta Italia, salvo
che in Valle d'Aosta ed in Trentino-Alto Adige, con optimum nella fascia
mediterranea. È molto comune in tutta la zona dei Colli Euganei,
soprattutto nella fascia collinare. Cresce in garighe o in boschi molto
aperti su substrati silicei, ove è a volte dominante. La germinazione dei
semi dopo il passaggio del fuoco aumenta di 10 volte, un adattamento che
permette a questa pianta di colonizzare vaste aree colpite da incendi. Il
nome generico, dal greco 'kìsthos' (capsula, cesta), allude forse alla forma
del frutto ed appare già in Dioscoride per designare una pianta da cui si
estraeva una sostanza resinosa (ladano) usata come incenso; il nome
specifico allude alle foglie simili a quelle della salvia da cucina. Forma
biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie a pagina superiore glabra o con peli sparsi. Fiori
più stretti di 3 cm
57
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Foglie fortemente odorose se sfregate tra le dita. Fiori gialli, più larghi di 1.5 cm
Hypericum androsaemum L.
L'iperico arbustivo è una specie mediterranea occidentale presente allo
stato spontaneo in tutta Italia, salvo che in Valle d'Aosta (segnalata
erroneamente in Trentino-Alto Adige), dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. Sono presenti diverse stazioni di questa specie sui
Colli Euganei, sia nella parte sud-orientale che più a nord nei pressi di
Teolo, sui maggiori rilievi della zona. Cresce in stazioni umide ed
ombrose in faggete, castagneti e boschi misti mesofili. Viene spesso
coltivata in parchi e giardini a scopo ornamentale. È anche utilizzata a
scopo officinale (oli essenziali, estrazione vitamina C). Le foglie secche
presentano un odore di vaniglia e vengono talvolta usate come segnalibro.
Il nome generico deriva dal greco 'hyper' (sopra) ed 'eikon' (immagine,
somiglianza), con probabile riferimento all'antica usanza di adornare la
casa con questi fiori nel giorno della festa di Walpurgisnacht,
successivamente sostituita da quella di San Giovanni il 24 di giugno,
giorno propizio per appendere sull'uscio di casa mazzetti di iperico come
protezione dai diavoli (anche il nome comune si rifà a tale tradizione); il
nome specifico deriva dal greco 'androsaimon' (sangue umano) per il
succo rossastro secreto dai frutti. Forma biologica: nanofanerofita.
Periodo di fioritura: maggio-luglio, ottobre-novembre.
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Foglie non fortemente odorose. Fiori di aspetto diverso
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Piante sempreverdi, con foglie coriacee
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Piante decidue, con foglie non coriacee
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Foglie almeno 7 volte più lunghe che larghe e più lunghe di 10 cm
Nerium oleander L. subsp. oleander
L'oleandro è una specie originaria delle regioni mediterranee e dell'Asia
minore, diffusamente coltivata a scopo ornamentale in varie forme, anche
a fiori doppi. In Italia cresce spontaneamente al Sud presso i litorali,
inoltrandosi all'interno lungo i corsi d'acqua, dal livello del mare ai 300 m
circa. Sui Colli Euganei è spesso coltivata a scopo ornamentale e appare
raramente allo stato subspontaneo. Cresce nella vegetazione riparia degli
ambienti mediterranei, sia su suoli sabbiosi che su greti sassosi, formando
spesso una fitta vegetazione. È una pianta molto tossica in tutte le sue
parti per l'uomo e per i mammiferi in genere: tutta la pianta (foglie,
corteccia, semi) contiene oleandrina, un glicoside cardiotossico, che ogni
anno causa parecchi casi di avvelenamento anche mortale, a danno