92
soprattutto di escursionisti che usano i rami per i barbecue. Il nome
generico deriva dal greco antico 'naros' (fluente, corrente), in riferimento
all'habitat naturale, i greti e le rive di fiumi e torrenti; il nome specifico
deriva dal latino 'olea' (olivo), probabilmente per l'aspetto delle foglie che
richiamano vagamente quelle dell'olivo. Forma biologica: fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
59
Foglie di aspetto diverso
60
60
Foglie sessili o con picciolo più breve di 3 mm
61
60
Foglie con picciolo più lungo di 3 mm
62
61
Foglie ad apice arrotondato o smarginato, con una sola nervatura principale visibile da
sopra
Buxus sempervirens L.
Il bosso è un arbusto originario dell'Europa e di alcune regioni dell'Africa
settentrionale e dell'Asia occidentale. Cresce spontaneo in molti boschi
dell'Italia centro-settentrionale, dalle zone di pianura a quelle collinari e
montane fino a 600-800 metri. Sui Colli Euganei è stato osservato solo
nella parte più settentrionale, tra Rovolon, Vò e Teolo. Ha legno di colore
giallo, molto duro, elastico e compatto che si presta per lavori al tornio e
d'intarsio, per costruire stampi e piccoli strumenti. Tutta la pianta contiene
un alcaloide tossico di nome ciclobuxina. Il bosso si presta molto alla
potatura periodica, ed essendo sempreverde è spesso utilizzato per
realizzare siepi sagomate; utilizzato nei giardini degli antichi Romani in
forme complesse e fantasiose, scolpite dalla cosiddetta 'ars topiaria', si
ritrova immancabilmente nei giardini monastici e nel classico giardino
all'italiana dal Rinascimento in poi. Il nome generico deriva dal greco
'pykos' (saldo), per la durezza del legno, oppure dal greco 'pyxis'
(vasetto), perché il legno era utilizzato per fabbricare piccoli contenitori
per farmaci; presso gli antichi Greci la pianta era chiamata 'pyxos'; il
nome specifico, di origine latina, significa 'sempreverde'. Forma
biologica: nanofanerofita, fanerofita cespitosa (fanerofita scaposa).
Periodo di fioritura: marzo-aprile.
61
Foglie con apice acuto, con almeno 3 nervature principali visibili da sopra
Coriaria myrtifolia L.
Il sommacco provenzale è una specie mediterranea, segnalata in Italia in
alcune regioni settentrionali (Friuli, Veneto, Liguria ed Emilia Romagna).
Sui Colli Euganei è presente in una sola stazione, ad Arquà Petrarca.
Cresce su pendii aridi sassosi, nei greti dei fiumi e alla base di pareti
rocciose. I frutti sono nerastri, simili a mirtilli, ma altamente velenosi:
contengono un glucoside che agisce sul sistema nervoso, la coriamirtina,
e un alcaloide amarissimo, oltre a tannini. Viene considerata una delle
piante ad azione neurotossica più potenti del Mediterraneo occidentale.
Un tempo era usata contro l'epilessia, tradizione che è stata abbandonata a
causa della pericolosità della pianta. Le foglie hanno proprietà tintorie:
venivano utilizzate per tingere di nero le stoffe; inoltre, essendo ricche di
tannino, erano utilizzate per la concia delle pelli: il nome del genere
deriva dal latino 'corium' che significa cuoio, in riferimento a questo
impiego. La forma della foglia ricorda quella del mirto: a questa
caratteristica si deve il nome della specie. Forma biologica:
nanofanerofita. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
62
Fiori e frutti disposti all'ascella delle foglie lungo i rami
Phillyrea latifolia L.
La fillirea comune è un arbusto mediterraneo presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e Piemonte, ma più comune al Centro-
Sud. Molto rara e difficile da osservare sui Colli Euganei, localizzata
soprattutto sopra Vo' Euganeo. È uno dei più tipici componenti della
macchia mediterranea. Il legno è utilizzato come combustibile. Il nome
1...,82,83,84,85,86,87,88,89,90,91 93,94,95,96,97,98,99,100,101,102,...158