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abbastanza profondi e freschi, su substrati sia calcarei che arenacei ma ricchi in basi, al di sotto
della fascia montana superiore. Le bacche contengono glucosidi e sono tossiche. Il genere è
dedicato al botanico tedesco Adam Lonitzer-Lonicerus (1528-1586), il nome specifico forse si
riferisce al fatto che le foglie sono appetite dalle capre. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo
di fioritura: maggio-luglio.
Lonicera japonica
Thunb.
Il caprifoglio giapponese è una liana sempreverde originaria dall’Asia orientale (Cina, Corea,
Giappone), presente in Italia dal 1820. Introdotta per ornamento, ma con forte propensione a
diffondersi spontaneamente, è segnalata come avventizia in tutte le regioni dell’Italia centro-
settentrionale (salvo che in Umbria), Abruzzo e Campania. Cresce in vegetazioni ruderali, nelle
siepi, ai margini delle strade, nelle discariche, spesso alla periferia degli abitati, dal livello del mare
a 600 m circa, e può divenire anche specie invadente. Le bacche contengono glucosidi e sono
tossiche. Il genere è dedicato al botanico tedesco Adam Lonitzer-Lonicerus (1528-1586); il nome
specifico si riferisce a uno dei paesi di origine, il Giappone. Forma biologica: fanerofita lianosa.
Periodo di fioritura: maggio-settembre.
Lonicera xylosteum
L.
Il caprifoglio peloso, o ciliegia di volpe, è un arbusto a distribuzione europeo-asiatica occidentale
presente in tutte le regioni d’Italia salvo che in Sardegna (da tempo non ritrovato in Campania e
Calabria). Cresce in faggete termofile e boschi misti aperti di latifoglie decidue, su substrati
prevalentemente calcarei, con optimum nella fascia montana inferiore. Le bacche sono tossiche per
la presenza di xylosteina. Il genere è dedicato al botanico tedesco Adam Lonitzer-Lonicerus (1528-
1586); il nome specifico in greco significa ‘legno duro come l’osso’, e in effetti un tempo il legno
era ricercato per la costruzione di pipe e calci di fucile. Forma biologica: fanerofita cespugliosa.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Maclura pomifera
(Raf.) C.K. Schneid.
La maclura, o spino degli Osagi, è una specie originaria degli Stati Uniti centro-occidentali, da noi a
volte coltivata a scopo ornamentale soprattutto per i grandi e caratteristici frutti, presente come
avventizia in tutte le regioni d’Italia salvo che in Valle d’Aosta, Toscana e Sardegna. In passato
questa pianta è stata usata saltuariamente in sostituzione del gelso per l’alimentazione del baco da
seta. Fornisce un legno abbastanza compatto e forte, pesante, flessibile e facile da lavorare,
utilizzato soprattutto nella fabbricazione di carrozze e, dalle tribù indiane, per la costruzione degli
archi. I guerrieri dalle tribù indiane degli ‘Osages’ usavano tingersi il viso in tempo di guerra con un
pigmento giallo estratto dalle radici di questa pianta. I giovani esemplari vengono impiegati come
pianta da siepe per i rami spinosi. Il genere è dedicato al geologo e naturalista americano Maclure; il
nome specifico si riferisce ai grossi frutti globosi, simili a pomi. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Magnolia grandiflora
L.
La magnolia a fiori grandi è un albero sempreverde originario delle regioni sudorientali degli Stati
Uniti; fu importata in Europa nel 1726 e ne è documentata la presenza in Italia dal 1760. In natura
cresce normalmente al margine di paludi e corsi d’acqua, mentre da noi viene utilizzata soprattutto
come grande pianta ornamentale in parchi e giardini, per i fiori vistosi e profumati e per il denso
fogliame, anche se ha un accrescimento piuttosto lento. Il legno, duro e pesante, viene utilizzato
nelle aree d’origine per la costruzione di mobili, scatole, persiane ecc. Il genere è dedicato al
botanico francese Pierre Magnol (1638-1715), direttore del giardino botanico di Montpellier, che
introdusse la nozione di famiglia nella classificazione botanica; il nome specifico fa riferimento alle
ragguardevoli dimensioni dei fiori. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-luglio.