Il grespino spinoso è una specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le regioni d’Italia. Cresce in colture sarchiate ed in ambienti ruderali lungo le strade, alla periferia di abitati, nelle discariche etc., su suoli argillosi abbastanza freschi ed umiferi, ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana. I getti giovani sono commestibili, sia cotti sia in insalata. Il nome generico deriva da una parola greca che significa 'molle', 'spugnoso', in riferimento ai fusti deboli e cavi; quello specifico allude alla spinosità delle foglie. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: gennaio-dicembre.

Nome italiano: Camingioni (Sardegna), Cardiddastra (Sicilia, Modica), Cardiddazza (Sicilia, Etna), Cardinnastra (Sicilia, Modica), Cicerbita crespina (Toscana, Poggibonsi), Cicerbita salvatica (Toscana, Poggibonsi), Cicerbita spinosa (Toscana, Poggibonsi), Cicerbitone salvatico (Toscana, Poggibonsi), Coune (Piemonte), Crespignolo (Toscana, San Sepolcro), Crespina (Toscana, Pisa), Crespine (antichi), Grespino spinoso (Italia), Grispignoela (Lombardia, Brescia), Latuga salvadega (Lombardia, Brescia), Salada d' soma (Piemonte), Salada d'asu (Piemonte), Scarsoe (Piemonte), Scarzò (Piemonte), Scarzoe (Piemonte), Scarzoret (Piemonte), Sivone (Basilicata, Matera), Sonco aspro (Toscana, Poggibonsi), Sonco aspro (Italia), Soncù (Lombardia, Brescia), Trunzo (Campania, Ischia), Zangone (Puglia), Zonco (Veneto, Venezia), Zugu (Calabria).