L'aconito del M. Vitosha è una specie diffusa dal Caucaso (Karabach, Dagestan, Armenia, Azerbaijan) e dal Kurdistan sino all’Europa centro-orientale, con stazioni sparse dal Monte Vitosha (locus classicus) in Bulgaria al Monte Travnik in Bosnia, le montagne del Velebit, i dintorni di Karlovac in Croazia, la Slovenia e le Alpi orientali dalla Lombardia al Friuli. Cresce in boschi umidi e freschi, nelle radure, nei consorzi ad alte erbe, in ambienti rocciosi con stillicidi, lungo i ruscelli, su suoli ricchi in sostanza organica e piuttosto ricchi in composti azotati. Nell'area di studio è rara e localizzata in margini boschivi, boschi di latifoglie mesofile, della fascia montana. Tutte le specie del genere contengono diversi alcaloidi tra cui l'aconitina, un potente veleno, letale anche a dosi ridottissime: i sintomi sono un forte calore a gola e ventre, secchezza della lingua, vomito, diarrea, debolezza muscolare, aritmie sino all'arresto cardiaco. Le diverse specie venivano usate per avvelenare le punte delle frecce o preparare veleni. Il nome generico deriva dal greco 'akoniton' che, negli scritti di Teofrasto e Dioscoride, veniva usato per una pianta velenosa diffusa nei pressi di Acona, villaggio della Bitinia; il nome specifico fa riferimento al locus classicus sul M. Vitosha presso Sofia in Bulgaria. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: luglio-settembre. |