La ventaglina connivente, che appartiene ad un difficilissimo complesso di specie apomittiche (in cui l'embrione si forma senza fecondazione, originando cloni geneticamente identici alla pianta madre), è presente lungo tutto l'arco alpino e sugli Appennini sino al Molise. Cresce in pascoli e prati alpini e subalpini, lungo i ruscelli, presso le torbiere, nelle radure nei boschi di conifere, in cespuglieti alpini, lungo i sentieri e in vegetazioni ad alte erbe. Nell'area di studio è piuttosto comune, e può essere trovata anche a quote relativamente basse. Il nome generico allude all'antico uso di questa pianta da parte degli alchimisti: in realtà non veniva usata la pianta, ma le minute goccioline di rugiada che si formano sulle foglie per il fenomeno della guttazione, che venivano raccolte e costituivano la cosiddetta 'acqua celestiale' o 'acqua dei saggi'; il nome specifico alllude alle stipole fuse tra loro. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: maggio. |