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utilizzato per articoli sportivi, sedie, parquet ecc. È anche molto resistente
all
'
immersione in acqua prolungata. In passato la scorza, ricca di tannini e
sostanze coloranti, veniva impiegata per tingere di giallo le lane e le conce
speciali. Negli ultimi decenni sia l
'
olmo comune, sia l
'
olmo montano
(
Ulmus glabra
), l
'
altra specie autoctona del nostro territorio, sono stati
colpiti da una grave malattia ricorrente, assai difficile da prevenire, la
grafiosi, causata dal fungo ascomicete
Ceratocystis ulmi
; il micelio di
questo fungo, veicolato da coleotteri Scolitidi che scavano gallerie tra il
legno e la corteccia, provoca la chiusura dei vasi conduttori e quindi il
disseccamento della pianta. Il nome generico era già in uso presso i
Romani, quello specifico allude alle minori dimensioni delle foglie rispetto
a
quelle
dell
'
olmo
montano.
Forma
biologica:
fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-marzo.
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Foglie a base simmetrica
28
28
Foglie sempreverdi, coriacee, con odore di alloro
Laurus nobilis L.
L'alloro è un albero mediterraneo-atlantico, di antica introduzione in Italia
settentrionale, ove anche grazie ai merli che ne diffondono i semi è diffuso
anche allo stato subspontaneo. È presente in tutta Italia (in Valle d'Aosta,
Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia come avventizia).
Anche nella nostra regione è di antica introduzione, coltivata e diffusa allo
stato subspontaneo; in Carso è piuttosto comune. Cresce in stazioni
soleggiate nella zona dell'olivo; con l'edera ed il pungitopo forma piccole
oasi di laurofille sempreverdi, soprattutto su substrati arenacei freschi, dal
livello del mare agli 800 m circa. Le foglie sono notissime come
condimento. I frutti contengono olii essenziali ed un grasso impiegato in
profumeria. L'olio di lauro, estratto dai semi, è un componente dell'olio
laurino, utilizzato contro i dolori reumatici. La pianta è tradizionale
simbolo di gloria e di affermazione: la 'laurea' deriva da essa il suo nome. Il
nome generico, assonante con il celtico 'lauer' (sempreverde) e con il
sanscrito 'daru' (albero), è quello utilizzato dagli antichi Romani; il nome
specifico si riferisce all'uso celebrativo della pianta. Forma biologica:
fanerofita cespitosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie decidue, non coriacee, senza odore di alloro
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29
Foglie a contorno triangolare o romboidale
Populus nigra L. v. nigra
Il pioppo nero è un albero eurasiatico-sudeuropeo presente in tutta Italia dal
livello del mare alla fascia montana inferiore; viene spesso confuso con
ibridi introdotti chiamati
Populus x canadensis
. È diffuso in tutta la nostra
regione sino ai fondovalle. Cresce in stazioni umide ma spesso anche in
luoghi disturbati, su suoli da ghiaioso-sabbiosi a limoso-argillosi. Dal legno
si ottiene un'ottima pasta da carta; è impiegato inoltre nella fabbricazione di
fiammiferi, compensati e truciolati. Il portamento maestoso lo rende adatto
come pianta ornamentale. La var.
italica
, il pioppo cipressino, è
distinguibile per il portamento slanciato e colonnare simile al cipresso. Il
nome generico, di etimologia incerta, era già in uso presso gli antichi
Romani, quello specifico allude alla corteccia più scura di quella di altre
specie congeneri. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
marzo-aprile.
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Foglie a contorno non triangolare né romboidale
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30
Foglie a margine intero
Frangula alnus Mill. subsp. alnus
La frangola comune è una specie eurasiatico-suboceanica, presente in Italia
centro-settentrionale e Campania. Nella nostra regione è frequente sino alla
fascia montana inferiore, sporadica in Carso ove si concentra nell'Isontino.
Cresce in boschi freschi ed umidi, su suoli argillosi compatti, profondi,
subacidi, spesso con ristagno di acqua, o nelle quercete fresche su suoli
colluviali, presso i laghetti, dal livello del mare ai 1300 m circa. La pianta,
soprattuttto i frutti acerbi, è velenosa (glicosidi). Il nome generico deriva