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colorare di rosso il vino o per produrre inchiostri; la scorza contiene una
sostanza utilizzata come colorante giallo per la lana; è un'ottima pianta
mellifera, utilizzata per la formazione di siepi, che può vivere dai 30 ai 50
anni. Il nome generico, già in uso presso i Romani, deriva dal latino 'ligare'
per la flessibilità dei rametti usati nelle campagne come legacci; il nome
specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso,
frequente'. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Foglie con nervature fortemente arcuate. Fiori e frutti disposti in corimbi più larghi che
lunghi
Cornus sanguinea L. subsp. hungarica (Kárpáti) Soó
Questa sottospecie del sanguinello ha una distribuzione sudeuropeo-pontica
ed è presente in Italia continentale, con ampie lacune. Sostituisce la subsp.
sanguinea
in tutta la nostra regione, ove è diffusa e comune. Cresce nei
boschi termofili a carpino nero e roverella, nei loro mantelli e nelle siepi,
dal livello del mare sino alla fascia montana inferiore. In passato i semi
macinati fornivano un olio combustibile per le lampade, mentre dalla
corteccia si estraeva una tintura brunastra per tingere tessuti di lana, lino,
cotone e seta. Il nome generico deriva dalla radice indoeuropea 'kar' (duro),
da cui anche il latino 'cornus' (corno), ed allude alla durezza del legno; il
nome specifico allude al colore rosso dei giovani rami e delle foglie in
autunno. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura:
(aprile) maggio-giugno.
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Piante spinoso-pungenti (con spine sulle foglie, sui fusti o
con rami terminanti in spina)
13
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Piante non spinose
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13
Foglie composte (divise in foglioline ben separate tra loro)
Robinia pseudoacacia L.
La robinia è una specie di origine nordamericana, introdotta a Parigi dal
Canada nel 1601 e poi diffusasi ampiamente in Europa con tendenza
submediterraneo-continentale. In Italia è comunissima in tutte le regioni.
Nella nostra regione è ampiamente diffusa dalla costa ai fondovalle del
settore alpino; in Carso è comune ovunque. Cresce sempre in ambienti
disturbati come scarpate, margini stradali, boschetti presso gli abitati e le
linee ferroviarie, su suoli da freschi a subaridi, con il sambuco nero e varie
specie nitrofile ruderali, dal livello del mare alla fascia montana. È una
pianta rustica e a rapido accrescimento, che tende a soppiantare la
vegetazione locale divenendo spesso invasiva. Viene spesso usata a scopo
ornamentale per il fogliame e la fioritura; il legno, resistente alle
intemperie, è utilizzato per palerie e come combustibile; i semi, la scorza e
le radici contengono sostanze tossiche. È un'ottima pianta mellifera il cui
miele (miele d'acacia) si mantiene fluido senza cristallizzare. I fiori sono
utilizzati in erboristeria ed in alcune regioni italiane vengono mangiati
fritti. Il genere è dedicato a Jean Robin (1550-1629), erborista di re Enrico
IV di Francia, nel cui giardino introdusse il primo esemplare d'Europa; il
nome specifico significa 'falsa acacia', dal greco 'akis' (spina). Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie intere
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Foglie con nervature fortemente arcuate. Legno di odore sgradevole (scortecciare un
rametto!)
Rhamnus cathartica L.
Lo spinocervino è una specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Sardegna, dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. La distribuzione regionale si estende su tutto il
territorio, con una lacuna centrata sulle Alpi Giulie. Cresce in boschi
submesofili e ai loro margini, a volte negli aspetti più freschi delle siepi, su
suoli argillosi neutri e piuttosto umiferi, ricchi in basi, da freschi a subaridi.
La pianta, soprattutto i frutti, è velenosa ed i frutti, come indica il nome
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