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in Oriente per i Royal Botanic Gardens di Kew fra la fine del XVIII e
l'inizio del XIX secolo; il nome specifico allude a uno dei luoghi
d'origine, il Giappone. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: maggio-giugno.
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Foglie con nervature non infossate. Fiori senza petali
Populus tremula L.
Specie a vasta distribuzione eurosiberiana presente in tutta Italia. La
distribuzione regionale, con qualche lacuna nella pianura friulana, copre
l'intero territorio. Cresce in boschi montani, soprattutto umidi, più
raramente in pianura. La copiosa produzione di polloni, che formano
nuovi alberi, lo rende un pioniere nella colonizzazione di nuovi terreni,
per cui è adatto al consolidamento di pendici franose. Dal legno si ottiene
un'ottima pasta da carta; è impiegato inoltre nella fabbricazione di
fiammiferi, compensati e truciolati. Il nome generico, di etimologia
incerta, era già in uso presso gli antichi Romani. Sembra che il detto
popolare 'tremare come una foglia' nasca proprio dall'osservazione del
pioppo tremolo: l'incessante tremolio delle foglie è causato dall'estremo
appiattimento dei lunghi piccioli. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: marzo-maggio.
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Base della foglia non simmetrica
77
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Base della foglia simmetrica
80
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Base delle foglie con 3 nervi principali divergenti. Frutto carnoso
Celtis australis L. subsp. australis
Il bagolaro è un albero submediterraneo originario dell'Europa
meridionale, Asia occidentale ed Africa settentrionale, di antica
introduzione ai limiti settentrionali dell'areale, oggi coltivato un po'
ovunque nei viali e nel verde urbano, ma presente in tutta Italia anche allo
stato subspontaneo in siepi e boschetti presso gli abitati (come spesso
avviene in Carso) al di sotto della fascia montana. La distribuzione
regionale si concentra nella parte meridionale del territorio. È una specie
frugale che si presta bene all'utilizzo per il rimboschimento di pendii
aridi; il fogliame è un ottimo foraggio ed è una pianta mellifera. È
ampiamente utilizzata nei parchi cittadini e nelle alberature stradali per la
rusticità, la resistenza all'inquinamento e la longevità, anche se il forte e
superficiale apparato radicale tende a rompere i marciapiedi ed il manto
stradale. Il legno, chiaro, molto resistente ed elastico, è impiegato in
falegnameria, per lavori al tornio ed è un ottimo combustibile. In alcune
aree del Mediterraneo con i noccioli delle drupe si costruivano rosari, da
cui il nome locale di 'albero dei rosari'. Altro nome con cui è noto è
'spaccasassi', perché ha un apparato radicale molto forte che gli permette
di radicare anche in terreni particolarmente sassosi. I frutti maturi sono
commestibili. Il nome generico era quello di un albero presso i Greci
antichi, quello specifico in latino significa 'meridionale'. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Base della foglia con un solo nervo principale. Frutto
secco, alato
78
78
Fiori e frutti su peduncoli lunghi sino a 2 cm. Frutti cigliati al margine
Ulmus laevis Pall.
L'olmo bianco, o olmo cigliato, è una specie tipicamente centro-europea:
il suo areale si estende dai Pirenei agli Urali, a nord arriva fino alla
Finlandia meridionale. In Italia è raro al Nord ed assente sull'Appennino,
e viene frequentemente coltivato in Italia centro-settentrionale. Cresce in
boschi umidi, dal livello del mare ai 600 m circa. Come gli altri olmi è