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Foglie più strette di 3 cm. Frutto più o meno sferico. Fiori di colore bianco-verdastro
Phillyrea latifolia L.
Arbusto mediterraneo presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in
Valle d'Aosta e Piemonte, ma più comune al Centro-Sud. La distribuzione
regionale è limitata al Carso triestino ed al litorale friulano; in Carso si
concentra lungo la costa (ma appare anche nell'alta Val Rosandra) ove è
uno dei principali componenti della macchia mediterranea tra Grignano e
Duino su falesie e rocce calcaree esposte a sud in siti caldi ed aridi. È uno
dei più tipici componenti della macchia mediterranea. Il legno è utilizzato
come combustibile. Il nome del genere deriva dal greco 'philyra', termine
usato già da Dioscoride e Teofrasto; il nome specifico allude alle foglie
mediamente più larghe di quelle di altre specie congeneri. Forma
biologica: fanerofita cespitosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura:
marzo-maggio.
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Foglie più larghe di 3 cm. Frutto ovoide. Fiori bianchi
Osmanthus fragrans Lour.
L'osmanto odoroso è un arbusto sempreverde originario della Cina e del
Giappone. Viene frequentemente coltivato in parchi e giardini. È molto
affine al ligustro, da cui si differenzia per i fiori che nascono in fascetti
all'ascella delle foglie. Il nome generico, dal greco 'osmé' (profumo) ed
'anthos' (fiore), allude ai fiori intensamente profumati; anche il nome
specifico si riferisce al profumo di questa pianta.
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Foglie senza picciolo o con picciolo lungo al massimo 2 mm
Lagerstroemia indica L.
Specie originaria dell'Asia orientale (Cina, Corea, Giappone), fu
introdotta in Europa dalla Cina come pianta ornamentale nel 1759. In
Europa meridionale è ampiamente utilizzata a scopo ornamentale in
parchi, giardini ed alberature stradali, soprattutto per il periodo di fioritura
molto lungo. In Italia è frequentemente coltivata, dal livello del mare ai
600 m circa, senza mostrare tendenza alla spontaneizzazione; viene
segnalata come avventizia solo in Sicilia. Nei paesi d'origine il legno,
molto compatto e raramente attaccato dagli insetti, viene utilizzato in
falegnameria e nella costruzione di case, di ponti e traversine ferroviarie.
Il genere è dedicato a Magnus von Lagerström (1691-1759), direttore
della Compagnia svedese delle Indie, che inviò a Linneo numerose piante
esotiche. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-
settembre.
45
Foglie con picciolo più lungo di 2 mm
46
46
Piante sempreverdi con foglie coriacee
47
46
Piante decidue con foglie erbacee
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47
Infiorescenze ombrelliformi. Petali 5. Foglie molto pelose almeno di sotto
Viburnum tinus L. subsp. tinus
Specie mediterranea presente allo stato spontaneo in tutta l'Italia centro-
meridionale e nella zona insubrica, altrove ampiamente coltivata in parchi
e giardini e spesso inselvatichita, dal livello del mare agli 800 m circa.
Nella nostra regione è introdotta a scopo ornamentale ed occasionalmente
rinselvatichita nelle aree più calde, soprattutto lungo la costiera del Carso
ove a volte entra negli arbusteti mediterranei. Cresce nella macchia
mediterranea, su suoli limoso-argillosi ricchi in scheletro, aridi d'estate,
sia calcarei che marnoso-arenacei purché ricchi in carbonati. La specie è
molto utilizzata per la realizzazione di siepi. Quasi tutte le parti della
pianta sono tossiche, inclusi i frutti. Il nome del genere è molto antico e di
etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'viere' (legare, intrecciare)
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