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rana' e veniva usato sin dai tempi antichi per le sole specie acquatiche del
sottogenere
Batrachion
, anch'esso diminutivo del greco 'batràchos' (rana);
il nome specifico allude alla base del fusto ingrossata a bulbo. Diffusa in
tutta l'area del Parco. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: marzo-ottobre. Sinonimo:
Ranunculus bulbifer
Jord.
363
Pianta annua, con fusto non ingrossato alla base
Ranunculus arvensis L.
Specie dell'Eurasia meridionale, da noi di antica introduzione con le
colture (archeofita), presente in tutte le regioni d'Italia con optimum al di
sotto della fascia montana (ma in Sicilia sino a 1900 m). Cresce in incolti,
prati-pascolo e colture di cereali, a volte anche in ambienti ruderali, su
suoli calcarei aridi. Il nome generico in latino significa 'piccola rana' e
veniva usato sin dai tempi antichi per le sole specie acquatiche del
sottogenere
Batrachion
, anch'esso diminutivo del greco 'batràchos' (rana);
il nome specifico in latino significa 'dei campi arati'. Le parti fresche sono
velenose (protoanemonina). Localizzata nel Parco alle quote inferiori.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
364
Foglie palmato-divise o palmato-lobate
365
364
Foglie pennato-divise
375
365
Petali bianchi
Ranunculus aconitifolius L.
Specie europea, presente in Italia settentrionale ed in Toscana
(dubitativamente in Veneto) con optimum nella fascia montana superiore.
Cresce in prati torbosi presso le sorgenti alpine ed in pascoli umidi. Il
nome generico in latino significa 'piccola rana' e veniva usato sin dai
tempi antichi per le sole specie acquatiche del sottogenere
Batrachion
,
anch'esso diminutivo del greco 'batràchos' (rana); il nome specifico allude
alle foglie simili a quelle dell'aconito. Tutta la pianta è tossica da fresca
per la presenza di un alcaloide, la protoanemonina. Rara nel Parco alle
quote superiori. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: maggio-luglio.
365
Petali di altro colore
366
366
Petali verdi o verdastri
367
366
Petali rosa o roseo-violetti
368
367
Pianta senza rizoma, di odore fetido, con fusti legnosi. Foglie solo sul fusto. Petali spesso
screziati di violetto al margine
Helleborus foetidus L. subsp. foetidus
Specie europeo-subatlantica presente in tutte le regioni d'Italia salvo che
in Friuli Venezia Giulia (manca ad est dell'Adige) ed in Sicilia, con
optimum al di sotto della fascia montana inferiore. Cresce in querceti e
boschi misti, di solito nelle radure o ai margini. Il nome generico è di
etimologia incerta: potrebbe derivare dal semitico 'helebar' che in greco
designava una pianta usata contro la follia, oppure dal greco 'helein' (far
morire), per la velenosità di tutte le specie. Contiene un alcaloide tossico,
l'elleborina; in alcune regioni d'Italia viene anche chiamato 'erba nocca'
perché serviva a curare (annoccare) animali domestici dalle ferite
purulente: si introduceva il rizoma nella ferita, e l'elleborina faceva
maturare il bubbone; il nome specifico allude all'odore sgradevole della
pianta. Diffusa soprattutto alle quote inferiori del Parco. Forma biologica:
camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: gennaio-aprile.
367
Piante rizomatose di odore debole, con fusti erbacei. Foglie sia radicali che sul fusto.
Petali mai screziati di violetto
Helleborus bocconei Ten. subsp. bocconei
1...,88,89,90,91,92,93,94,95,96,97 99,100,101,102,103,104,105,106,107,108,...180