2
39
strumenti a fiato come le pipe di cornamusa e il flauto di Pan, formato da circa 10 canne di diverse dimensioni; ancor
oggi le ance degli strumenti a fiato (oboe, fagotto, clarinetto) sono fabbricate con
Arundo donax
. Il nome generico
deriva dal latino 'aruno', nome molto antico di una canna palustre che forse deriva dalla radice celtica 'aru' (acqua); il
nome specifico in greco significa 'canna'. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: luglio-novembre.
Asparagus acutifolius
L.
L'asparago pungente è una specie stenomediterranea presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e Piemonte. Cresce nella macchia
mediterranea, a volte anche negli aspetti più caldi di boscaglie decidue
termofile, dal livello del mare ai 1300 m circa. Sull'Isola dell'Asinara è poco
diffusa (Bocchieri, 1988). I germogli giovani sono commestibili previa cottura;
dopo il consumo si forma un metilcaptano, che viene eliminato con le urine,
conferendo loro un odore penetrante. I frutti sono tossici. Il nome generico
deriva probabilmente dall'antico persiano 'asparag' (germoglio, punta), oppure
dal greco 'speìro' (semino), che con l'alfa privativo sta ad indicare la facilità
con cui la pianta si moltiplica per via vegetativa; il nome specifico si riferisce
ai cladodi rigidi e pungenti. Forma biologica: geofita rizomatosa/ nanofanerofita. Periodo di fioritura: agosto-
settembre.
Asparagus albus
L.
L'asparago bianco è una specie a distribuzione stenomediterranea con
baricentro occidentale, presente in Sardegna, Campania, Calabria e Sicilia.
Sull'Isola dell'Asinara non è molto diffusa; è presente presso gli incolti di Cala
Reale (Bocchieri, 1988). Cresce nei prati aridi disturbati, nelle garighe, su rupi
e muri, nelle siepi, dal livello del mare a 1000 circa, con optimum nella fascia
mediterranea. Le bacche sono irritanti e tossiche se ingerite. I germogli giovani
sono commestibili previa cottura; dopo il consumo si forma un metilcaptano,
che viene eliminato con le urine, conferendo loro un odore penetrante. Il nome
generico deriva probabilmente dall'antico persiano 'asparag' (germoglio,
punta), oppure dal greco 'speìro' (semino), che con l'alfa privativo sta ad
indicare la facilità di con cui la pianta si moltiplica per via vegetativa; il nome specifico si riferisce al colore bianc
astro
dei fusti. Forma biologica: camefita fruticosa/ nanofanerofita. Periodo di fioritura: agosto-ottobre.
Asphodelus ramosus
L. subsp.
ramosus
L'asfodelo mediterraneo è una specie a distribuzione stenomediterranea
presente in tutte le regioni dell'Italia centro-meridionale, in Emilia-Romagna e
in Liguria (non ritrovata in tempi recenti nelle Marche). Sull'Isola dell'Asinara
è comune, ad esempio presso il Castellaccio, Cala Arena, Elighe Mannu, Case
Bianche e nelle zone di pascolo molto intenso (Bocchieri, 1988). Cresce negli
incolti, in garighe, in pascoli aridi, su terreni ricchi in scheletro; la sua presenza
è indice di degradazione dell'ambiente. La pianta è tossica per la presenza di
diversi alcaloidi: nella mitologia greca gli asfodeli erano il simbolo dei defunti.
Il nome generico deriva dal greco 'a' (non), 'spodos' (cenere), ed 'elos' (valle) e
significa quindi 'ciò che non è stato ridotto in cenere nelle valli'; il nome della
specie allude alle infiorescenze ramificate. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Asplenium ceterach
L. subsp.
ceterach
La cedracca comune è una felce a vasta distribuzione eurasiatica presente, con
due sottospecie, in tutte le regioni d'Italia. Sull'Isola dell'Asinara è molto rara;
è presente presso Monte Ruda (Bocchieri, 1988). Cresce nelle fessure delle
rocce, di solito calcaree o ricche in basi; dalle stazioni rupestri primarie ha
colonizzato i muri in pietra, ove rivela una certa nitrofilia, dal livello del mare
a (raramente e solo nel Meridione) 2000 m circa. La pianta è capace di
disseccarsi quasi completamente durante l'estate, ritornando verde alle prime
piogge autunnali. Il nome generico deriva dal greco 'a' (contro) e 'splen'
(milza): per la sua capacità di disgregare le pietre dei muri, in antichità era
considerata un rimedio contro i calcoli renali e soprattutto quelli della milza; il
nome generico sembra derivare da quello arabo della pianta (shtaraj). Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo
di sporificazione: maggio-agosto.