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(legare), e si riferisce alla presenza dei cirri con cui molte specie si
avvinghiano a un sostegno; il nome specifico si riferisce al colore verde-
azzurro (glauco) delle foglie. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo
di fioritura: maggio-giugno.
Vicia lathyroides
L.
La veccia serena, o veccia falso-latiro, è una pianta annua a distribuzione
eurimediterranea presente in tutte le regioni d'Italia, ma rara e incostante.
Sull'Isola dell'Asinara è piuttosto rara: è presente ad esempio presso case
Bianche, lungo i sentieri (Bocchieri, 1988). Cresce negli incolti aridi e nelle
vigne, a volte anche in ambienti ruderali, dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. Il nome generico deriva dal latino 'viere' o 'vincire' (legare),
e si riferisce alla presenza dei cirri con cui molte specie si avvinghiano a un
sostegno; il nome specifico allude alla somiglianza con alcune specie di
Lathyrus
. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
Vicia lutea
L.
La veccia gialla è una pianta annua a distribuzione eurimediterranea presente
in tutte le regioni d'Italia, ma più rara nell'Italia settentrionale a nord del Po.
Sull'Isola dell'Asinara è piuttosto rara: è presente ad esempio presso le
interruzioni della macchia a cisto di Fornelli e Santa Maria (Bocchieri, 1988).
Cresce in vegetazioni erbacee aperte, nei pascoli, nelle macchie, negli incolti e
nei coltivi, preferibilmente su substrati silicei, al di sotto della fascia montana
inferiore. Il nome generico deriva dal latino 'viere' o 'vincire' (legare), e si
riferisce alla presenza dei cirri con cui molte specie si avvinghiano a un
sostegno; il nome specifico, dal latino 'luteus' (giallo), si riferisce al colore
giallastro dei fiori. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
Vicia narbonensis
L. s.l.
La veccia narbonense è una pianta annua a distribuzione eurimediterranea
presente, con due sottospecie, in quasi tutte le regioni d'Italia (manca in
Piemonte, Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige e forse in Emilia-Romagna).
Sull'Isola dell'Asinara è piuttosto rara: è presente ad esempio presso le pendici
del Castellaccio (Bocchieri, 1988). Cresce negli orti, in terreni incolti, ai
margini dei campi coltivati, al di sotto della fascia montana. Un tempo veniva
coltivata come foraggio. Il nome generico deriva dal latino 'viere' o 'vincire'
(legare), in riferimento alla presenza dei cirri con cui molte specie si
avvinghiano a un sostegno; il nome specifico si riferisce alla città di Narbonne
nella Francia meridionale ove la specie è presente. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Vicia sativa
L. subsp.
nigra
(L.) Ehrh.
La veccia dolce annerente è una pianta annua appartenente a una specie molto
polimorfa a distribuzione mediterraneo-turanica, presente in tutte le regioni
d'Italia con diverse sottospecie, alcune delle quali coltivate sin dal neolitico per
l'alimentazione umana. Il seme, poco digeribile e poco appetitoso, veniva
essiccato, macinato e mescolato a farina di cereali per la preparazione del
pane; la sottospecie nominale era ampiamente coltivata dai Romani come
ottima pianta foraggera; la subsp.
nigra
è presente in tutte le regioni d'Italia
come infestante le colture di cereali. Sull'Isola dell'Asinara è piuttosto rara: è
presente ad esempio presso Tumbarino e Punta Marcuza (Bocchieri, 1988). Il
nome generico deriva dal latino 'viere' o 'vincire' (legare), in riferimento alla
presenza dei cirri con cui molte specie si avvinghiano a un sostegno; quello specifico si riferisce al fatto che in passato
la pianta era frequentemente coltivata. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
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