Asinara_Book_ita - page 385

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Vicia tetrasperma
(L.) Schreb.
La veccia a quattro semi è una pianta annua dell'Eurasia meridionale oggi
divenuta subcosmopolita, presente in tutte le regioni d'Italia. Cresce negli
incolti e in vegetazioni erbacee aperte, a volte come infestante nelle
coltivazioni di cereali, su suoli subacidi, al di sotto della fascia montana ed è
generalmente rara. Il nome generico deriva dal latino 'viere' o 'vincire' (legare),
in riferimento alla presenza dei cirri con cui molte specie si avvinghiano a un
sostegno; il nome specifico si riferisce ai legumi che solitamente includono
quattro semi. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-
agosto.
Vicia villosa
Roth subsp.
villosa
La veccia villosa è una pianta annua piuttosto polimorfa a distribuzione
eurimediterranea presente in tutte le regioni d'Italia (salvo forse che in Valle
d'Aosta) con diverse sottospecie. La sottospecie nominale, un tempo coltivata
come foraggio ed oggi in via di rarefazione, manca in molte regioni. Sull'Isola
dell'Asinara è piuttosto rara: è presente ad esempio presso il Castellaccio
(Bocchieri, 1988). Cresce in incolti aridi, ambienti ruderali e colture, e a volte
è inselvatichita dalle coltivazioni, al di sotto della fascia montana inferiore. Il
nome generico deriva dal latino 'viere' o 'vincire' (legare), e si riferisce alla
presenza dei cirri con cui molte specie si avvinghiano a un sostegno; quello
specifico allude alla pelosità della pianta. Forma biologica: terofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Vincetoxicum hirundinaria
Medik. subsp.
contiguum
(W.D.J. Koch)
Markgr.
Il vincetossico comune è una specie a vasta distribuzione eurasiatica presente,
con diverse sottospecie, in tutte le regioni d'Italia salvo che in Sicilia. Sull'Isola
dell'Asinara è diffusa. Cresce ai margini dei boschi e nelle siepi, nelle pietraie
e in macereti ombreggiati, su suoli limoso-argillosi ricchi in calcio, aridi
d'estate, spesso poveri in humus, dal livello del mare alla fascia montana. Il
nome generico si riferisce alle presunte proprietà come antidoto contro i veleni,
ma la pianta contiene glicosidi ed alcaloidi (vincetossina) ad azione fortemente
tossica; il nome specifico fa riferimento alla radice a forma di coda di rondine.
Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
Vitex agnus-castus
L.
L'agno-casto è una specie a distribuzione mediterraneo-turanica, in Italia
diffusa allo stato spontaneo nelle regioni centro-meridionali, ma spesso
coltivata a scopo ornamentale anche nelle regioni settentrionali, e a volte
inselvatichita. Sull'Isola dell'Asinara è comune; è presente ad esempio a Cala
S. Andrea e verso le zone impluviali a ovest di Cala d'Oliva (Bocchieri, 1988).
Allo stato spontaneo cresce lungo gli alvei fluviali, nei letti delle fiumare, in
bassure umide fra le dune, nell'ambito di vegetazione mediterranea. Il nome
generico deriva dal verbo 'viere' (intrecciare), in allusione all'utilizzo dei rami
flessibili nella fabbricazione di panieri; il nome specifico deriva dall'antica
credenza che la pianta avesse proprietà anafrodisiache: appare nella letterature
greca come 'hagnós', 'hagiós', termine ripreso da Plinio ed interpretato come 'agnus' (agnello) negli scritti medioevali,
come simbolo di purezza; i semi erano ritenuti utili alla vita monastica ('pepe di monaco'), per cui la pianta fu spesso
coltivata presso i monasteri. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
Vitis vinifera
L. subsp.
vinifera
La vite è una liana decidua tipicamente mediterranea, oggi coltivata in tutte le aree del globo con clima di tipo
mediterraneo (California, parti del Cile, Sudafrica, Australia meridionale). Sull'Isola dell'Asinara la presenza della vite
è sempre più ridotta. I primi riferimenti storici alla vite e al vino si trovano tra i Sumeri nell'Epopea di Gilgamesh (III
millennio a.C.). Testimonianze della coltura della vite si trovano in numerosi geroglifici Egizi, presso i quali il vino era
bevanda riservata ai sacerdoti, agli alti funzionari e ai re. Furono i Greci ad introdurre la vitivinicoltura in Europa, già
in epoca minoica. Esiodo descrive in dettaglio pratiche di vendemmia e di vinificazione e numerosi sono i riferimenti
alla vite e al vino anche in Omero. Ai coloni greci si deve l'introduzione della viticoltura in Italia meridionale, dove la
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