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mediterranea. Le foglie sono commestibili previa cottura. Il nome generico
deriva dal latino 'urere' (bruciare), quello specifico si riferisce alle parti
membranose dell'asse dell'infiorescenza. Forma biologica: terofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-settembre (nel meridione fiorisce tutto l'anno).
Urtica pilulifera
L.
L'ortica a campanelli è una pianta annua a distribuzione stenomediterranea
presente in Liguria e in quasi tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e
insulare (di dubbia presenza in Emilia-Romagna e in Umbria). Sull'Isola
dell'Asinara è piuttosto rara: è presente ad esempio presso Case Bianche, verso
la lecceta (Bocchieri, 1988). Cresce in ambienti ruderali, spesso presso gli
abitati, su suoli ricchi in composti azotati, dal livello del mare a 1200 m, ma
con optimum nella fascia mediterranea. Le foglie sono commestibili previa
cottura. Il nome generico deriva dal latino 'urere' (bruciare), quello specifico,
dal latino 'pilula' (pillola), si riferisce ai fiori femminili, che sono disposti in
glomeruli sferici. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
febbraio-giugno (a seconda dell'altitudine e della latitudine).
Urtica urens
L.
L'ortica minore è una pianta annua a distribuzione originariamente eurasiatica
oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutta Italia, ma con ampie lacune
soprattutto nelle regioni settentrionali. Sull'Isola dell'Asinara è comune e
abbondante. Cresce in ambienti ruderali fortemente eutrofizzati, presso le case
e le malghe, dal livello del mare a 1500 m circa (raramente fino ai 2000 m
sulle montagne dell'Italia mediterranea). Le foglie sono commestibili previa
cottura. Il nome generico e quello specifico derivano dal latino 'urere'
(bruciare). Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-
novembre, sulle Alpi solo luglio-agosto, al Sud ottobre-aprile.
Vachellia karroo
(Hayne) Banfi & Galasso
L'acacia karroo è un albero-arbusto originario della parte meridionale
dell'Africa, dall'Angola meridionale al Sud Africa, da noi introdotto come
pianta ornamentale, per creare siepi impenetrabili al bestiame e per il
rinverdimento delle scarpate, presente come avventizia anche allo stato
subspontaneo in Sardegna e in diverse regioni dell'Italia meridionale. Sull'Isola
dell'Asinara è stata introdotta ed è presente a Cala d'Oliva, nel piazzale
antistante l'ex locale mensa degli agenti di custodia (Bocchieri, 1988). Cresce
prevalentemente lungo le coste e nei pressi degli abitati, con optimum nella
fascia mediterranea. Nelle aree di origine forma boschi aperti e pascoli
alberati, raggiungendo le massime dimensioni in aree con almeno 800 900
millimetri di pioggia, ma può prosperare anche in condizioni molto aride, come nella regione del Karoo nella parte
occidentale del Sud Africa. Si tratta di una pianta che vive 30-40 anni, con uno spiccato comportamento pioniero, in
grado di affermarsi senza ombra, riparo o protezione dagli incendi. Il potente apparato radicale le permette di ottenere
acqua e sostanze nutritive da strati profondi del suolo, ed è in simbiosi con batteri azotofissatori. Nelle aree d'origine la
specie è utilizzata come foraggio e per diversi usi domestici (fibre, cibo, bevande, e legno); il legno, duro e di colore
bianco giallastro, raramente produce un durame bruno scuro. La gomma commestibile che filtra dalle fessure della
scorza può essere utilizzata per la produzione di caramelle o colle (gomma arabica). La pianta è particolarmente utile
come foraggio per gli animali domestici e selvatici; i fiori sono una buona fonte di nettare per le api e il miele ha un
sapore gradevole. In alcuni Paesi, come in Australia, è però divenuta una pericolosa specie invasiva. Il genere, che
comprende tutte le specie di
Acacia
native dell'Africa, è dedicato al botanico britannico Rev. George Harvey Vachell
(1799-1839), cappellano a Macao, che dette un notevole contributo alla conoscenza della flora cinese; il nome
specifico si riferisce alla regione africana del Karroo. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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