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distillazione può essere estratta e raffinata; l'olio che si estrae dalle radici
e dai rami triturati è il noto olio di canfora, utilizzato sia come essenza
che come combustibile: ha proprietà cardiotoniche e viene usato come
balsamo contro i dolori muscolari; i primi ad usarlo furono gli Arabi
nell'undicesimo secolo. Il nome generico deriva da 'kinnamomon', il
nome greco dell'essenza di cannella; il nome specifico è il nome latino
della canfora. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
Cistus creticus
L.
Il cisto rosso è una specie a distribuzione stenomediterranea, in Italia
presente in tutte le regioni a sud del Po e nel Veneto. In natura cresce in
garighe mediterranee su substrati silicei, più raramente su calcare, dal
livello del mare agli 800 m circa, ma la specie è spesso coltivata anche a
scopo ornamentale, soprattutto nell'Italia mediterranea. La germinazione
dei semi dopo il passaggio del fuoco aumenta considerevolmente, un
adattamento che permette a questa pianta di colonizzare vaste aree colpite
da incendi. Il nome generico, dal greco 'kìsthos' (capsula, cesta), allude
forse alla forma del frutto ed appare già in Dioscoride per designare una
pianta da cui si estraeva una sostanza resinosa (ladano) usata come
incenso; il nome specifico si riferisce all'isola di Creta, ove la specie è
presente. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Cistus ladanifer
L.
Il cisto-ladano è un arbusto originario della parte occidentale della
Regione Mediterranea, dall'Africa nordoccidentale alla Francia
meridionale; in Italia non è presente allo stato spontaneo, ma viene a
volta coltivato in parchi e giardini a scopo ornamentale, a causa delle
vistose fioriture bianche. In natura cresce nelle garighe mediterranee su
substrati silicei, ed è particolarmente abbondante in aree con ripetuti
incendi. Il nome generico, dal greco 'kìsthos' (capsula, cesta), allude forse
alla forma del frutto e appare già in Dioscoride per designare una pianta
da cui si estraeva una sostanza resinosa (ladano) usata come incenso; il
nome specifico si riferisce proprio a questa sostanza, che in questa specie
è particolarmente abbondante: essa conferisce un caratteristico odore
resinoso alle foglie e viene ancor oggi usata in profumeria. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
Clerodendrum trichotomum
Thunb.
Il clerodendro appartiene a un genere comprendente circa 400 specie di
alberi, arbusti e rampicanti delle zone temperate e tropicali, alcuni dei
quali sono coltivati nella parte temperata dell'Europa. Questa specie, di
origine sudest-asiatica, fu introdotta nel 1800 dal Giappone ed è spesso
coltivata in parchi e giardini per i fiori profumati e per le infruttescenze
molto decorative; si comporta da neofita casuale in alcune regioni
italiane. I frutti maturi contengono tannini e pigmenti solubili in acqua
che danno un bel colore blu indaco o turchese ai tessuti e vengono
utilizzati in Estremo Oriente anche come coloranti per alimenti. Il nome
generico deriva dal greco 'kléros' (sorte, destino) e 'déndron' (albero)
forse per il fatto che alcune specie sono medicinali o velenose; il nome
specifico deriva dal greco 'tricha' (diviso in tre parti), e 'temmein' (dividere), per le ramificazioni delle infiorescenze.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
Cupressus arizonica
Greene
Il cipresso dell'Arizona è un albero originario delle montagne dell'Arizona e del Messico; la sua presenza in Italia è
documentata a partire dal 1892, ed è presente come specie avventizia in Umbria, Marche e Calabria. In passato è stato
spesso impiegato a scopo ornamentale per la formazione di alte siepi protettive, oggi si usa di meno a questo scopo,
anche perché dopo alcuni anni di potatura dava segni di seccume e sofferenza; è ancora molto frequente in parchi e
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