27
bacino del Mediterraneo, ove si è a volte naturalizzato, dal livello del
mare agli 800 m. È segnalato come specie avventizia in quasi tutta Italia,
salvo che in Valle d'Aosta e Sicilia. Viene coltivato per il frutto edule, o
come pianta ornamentale nei giardini, grazie alla spettacolare fioritura
estiva rosso-aranciata; ne esistono varietà solo da fiore e una varietà
nana, molto utilizzata per composizioni verdi. Sin dall'antichità vengono
attribuiti al melograno numerosi significati simbolici: nella mitologia un
frutto di melograno fu donato da Paride a Venere; nella tradizione ebraica
e cristiana è simbolo di speranza, fertilità ed eternità. Ha diversi utilizzi:
dal succo del frutto si ricava la granatina, uno sciroppo fermentato per
produrre cordiali, dolciumi e marmellate; la scorza e i fiori sono
impiegati in medicina per le proprietà astringenti; il tannino è utilizzato nella concia delle pelli. Il nome generico
deriva da 'punicus', che indicava al tempo degli antichi Romani la provenienza dei frutti dalla regione costiera della
Tunisia, dove si trovava Cartagine; il nome specifico allude alla presenza dei numerosi semi dal rivestimento rosso
all'interno del frutto, simili a granati. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Pyrus calleryana
Decne.
Il pero di Callery è una specie originaria della Cina e Vietnam, introdotta
in Europa a scopo ornamentale e oggi ampiamente piantata in parchi e
giardini di tutta Italia, con numerose cultivar. La specie viene coltivata
soprattuto per il fogliame lucido e le vistose fioriture; i frutti, molto più
piccoli di quelli del pero comune, sono duri e diventano commestibili
soltanto dopo essere stati sottoposti alle gelate. Il nome generico deriva
dal greco 'pyr, pyròs' (fuoco, del fuoco), per la forma conica dei frutti; la
specie è dedicata al sinologo italo-francese Joseph-Marie Callery (1810-
1862), che inviò i primi esemplari in Europa dalla Cina. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Quercus ilex
L. subsp.
ilex
Il leccio è l'albero mediterraneo per eccellenza, presente allo stato
spontaneo in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, ma molto
più abbondante nell'Italia mediterranea. È la specie dominante nei residui
boschi di sclerofille sempreverdi della macchia mediterranea, su suolo
preferibilmente acido; ai margini dell'areale cresce anche nei boschi
decidui o in habitat rupestri in siti caldo-aridi, su suoli calcarei primitivi e
ricchi in scheletro. In Italia viene frequentemente coltivato in parchi,
giardini ed alberature stradali, soprattutto presso le coste. Ha limitati
impieghi artigianali, essendo il legno molto duro e resistente alle
alterazioni ma difficile da lavorare e stagionare; viene comunque usato
per oggetti sottoposti a forti sollecitazioni e usura, come parti di attrezzi
agricoli, pezzi per torchi, presse e imbarcazioni, ecc. La scorza, ricca in tannini, è usata per la concia delle pelli. Le
ghiande sono impiegate nell'alimentazione dei maiali; un tempo venivano usate anche dall'uomo, torrefatte, come
surrogato del caffè. Il nome generico, già in uso presso gli antichi, sembra ricollegarsi alla radice indoeuropea che il
latino condivide con le parole celtiche 'kaer' e 'quer' (bell'albero), cioè 'l'albero per eccellenza', ma anche con analoghi
termini greci riferiti alla rudezza del legno delle piante appartenenti a questo genere; il nome specifico, che forse
deriva da una radice celtica che significa 'punta', è quello dato dai Romani all'agrifoglio, per la frequente presenza
anche nel leccio di foglie subspinose. Forma biologica: fanerofita scaposa (fanerofita cespugliosa). Periodo di
fioritura: aprile-giugno.
Rosmarinus officinalis
L.
Il rosmarino è un tipico arbusto delle garighe mediterranee su substrati calcarei, presente allo stato spontaneo in tutta
l'Italia mediterranea e coltivato ampiamente altrove sin da tempi antichissimi, dal livello del mare agli 800 m circa.
Viene oggi utilizzato come pianta aromatica in cucina, come pianta ornamentale, come pianta medicinale (foglie e
olio essenziale); i fiori sono particolarmente melliferi. Da foglie e fiori si ottengono un olio essenziale ed estratti
utilizzati in profumeria e cosmesi, in liquoreria e in farmacia. Il nome generico ha etimologia molto incerta: secondo
alcuni deriva da 'rhops' (arbusto) e 'myrinos' (aromatico), col significato complessivo di 'arbusto aromatico'; secondo
altri da 'ros (rugiada) e 'marinus' (di mare). Il nome specifico deriva dal latino 'officina' (officina, farmacia) e allude