11
a trazione e compressione; viene utilizzato per articoli sportivi, sedie,
pavimenti ecc. È anche molto resistente alla prolungata immersione in
acqua. In passato la scorza, ricca di tannini e sostanze coloranti, veniva
usata per tingere di giallo le lane e le conce speciali. Può vivere circa 500
anni. Negli ultimi decenni gli olmi nostrani sono stati colpiti da una grave
malattia, la grafiosi, causata dal fungo ascomicete
Ceratocystis ulmi
; il
micelio di questo fungo, veicolato da coleotteri Scolitidi che scavano
gallerie tra il legno e la corteccia, provoca la chiusura dei vasi conduttori e
quindi l'essiccazione della pianta. È di dimensioni minori rispetto a
U.
glabra
, per questo è una specie più adatta ad ambienti cittadini. Il nome
generico era già in uso presso i Romani, quello specifico allude alla minore
dimensione delle foglie rispetto all'olmo montano. Forma biologica:
fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-
marzo.
20
Foglie a base simmetrica
21
21
Foglie a base cuoriforme
Tilia cordata Mill.
Il tiglio selvatico è un albero europeo presente in tutta l'Italia continentale
salvo che in Puglia e forse in Umbria, con optimum nella fascia montana
inferiore. Cresce nei boschi freschi di latifoglie decidue su suoli limoso-
argillosi profondi, ricchi in basi, spesso alla base di pendii esposti a nord. I
fiori e le brattee sono usati in erboristeria per la preparazione di tisane
calmanti ed emollienti. Oggi i tigli (spesso in varietà ibridogene) riempiono
gli spazi di verde ritagliati nelle nostre città, poiché resistono bene
all'inquinamento atmosferico. I Romani utilizzavano la corteccia, tagliata in
strisce, seccata e successivamente macerata, per ricavarne delle fibre usate
nella fabbricazione di corde, tessuti e nella preparazione delle 'vincula
tiliae', bende per fasciare le ferite. È una specie molto longeva, che può
vivere anche più di 1000 anni. Il nome generico, già in uso presso i
Romani, deriva dal greco 'ptilon' (ala), in riferimento alla brattea del
peduncolo fruttifero che funge da ala durante la disseminazione facilitata
dal vento; quello specifico significa 'cuoriforme' ed allude alla forma delle
foglie. Forma biologica: fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: maggio-giugno.
21
Foglie a base non cuoriforme
22
22
Foglie a margine dentato o dentellato
23
22
Foglie a margine intero
24
23
Foglie almeno 5 volte più lunghe che larghe
Salix eleagnos Scop. subsp. eleagnos
Specie dell'Europa meridionale, presente in tutta Italia salvo che in Puglia,
Sicilia e Sardegna dalle pianure a circa 1800 m. Nella nostra regione è
ampiamente diffusa, con lacune lungo le coste. Cresce sulle sabbie umide
dei greti fluviali con pietre calcaree. Come tutti i salici, la scorza e le foglie
contengono il glicoside salicina, che li rende tossici per molti animali, e da
cui si ricava l'acido salicilico. Il nome generico, di antico uso, è di origine
incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua). il nome specifico
deriva dal greco 'helos' (palude), e 'hagnos' (puro, bianco), forse in
riferimento all'habitat ed al tomento bianco delle foglie, oppure per la
somiglianza con arbusti del genere
Elaeagnus
. Forma biologica: fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
23
Foglie meno di 5 volte più lunghe che larghe
Populus alba L.
Il pioppo bianco è un albero a distribuzione paleotemperata presente in
tutta Italia al di sotto della fascia montana inferiore. Forma boschetti, a
volte lungo corsi d'acqua ed in aree palustri, su suoli limoso-argillosi
profondi e ricchi in basi, a volte periodicamente sommersi. Dal legno si
1...,2,3,4,5,6,7,8,9,10 12,13,14