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a subaridi, con il sambuco nero e varie specie nitrofile ruderali. È una
pianta molto rustica e a rapido accrescimento, e tende a soppiantare la
vegetazione locale (pianta invasiva). Viene frequentemente usata a scopo
ornamentale soprattutto per il fogliame e la fioritura; spesso viene utilizzata
allo stato arbustivo per rimboschimento e per contenere argini e scarpate.
Può vivere fino a 500 anni. Fornisce un legno molto resistente alle
intemperie, utilizzato per palerie e come combustibile. I semi, la scorza e le
radici contengono sostanze tossiche; tuttavia le api ne bottinano i fiori e
producono miele di ottima qualità (miele d'acacia), che si mantiene fluido
senza cristallizzare. I fiori, ricchi di glicosidi flavonoidici (robinoside), olio
essenziale e glicosidi cardiotonici, sono utilizzati in erboristeria ed in
alcune regioni italiane vengono mangiati fritti. Il genere è dedicato a Jean
Robin (1550-1629), erborista di re Enrico IV di Francia, nel cui giardino
introdusse il primo esemplare d'Europa nel 1601; il nome specifico
significa 'falsa acacia', dal greco 'akis' (spina). Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglioline a margine dentato. Frutto carnoso
Rosa canina L.
Specie formante un gruppo polimorfo di difficile identificazione, diffusa in
Europa, Asia occidentale e centro-meridionale ed Africa settentrionale; è
presente in tutta Italia dal livello del mare alla fascia montana. Cresce in
arbusteti, boscaglie aperte, pascoli e campi abbandonati. In fitoterapia si
usano i falsi frutti (cinorrodi) che contengono carotenoidi, vitamine e acidi
organici, pectine, glucosidi polifenolici e sali minerali; con essi si possono
preparare sciroppi e marmellate, anche se contengono peli irritanti che ne
giustificano certi nomi volgari. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di
fioritura: maggio-luglio.
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Foglioline di odore sgradevole se sfregate tra le dita, almeno alcune più lunghe di 5 cm
Ailanthus altissima (Mill.) Swingle
Pianta asiatica introdotta in Francia a metà del '700, oggi è comune in tutta
Italia sotto la fascia montana presso gli abitati, lungo le vie, in prati
abbandonati ove ritarda la ricostituzione dei boschi. L'ailanto fu introdotto
in Europa per usarne le foglie come alimento per i bruchi di
Philosamia
cynthia
(bombice dell'ailanto), in sostituzione di
Bombyx mori
, il baco da
seta, messo in crisi da una grave malattia. L'allevamento non ebbe successo
ma l'ailanto si diffuse a tal punto da divenire una delle peggiori piante
infestanti in Europa centro-meridionale. L'invasività è dovuta all'enorme
numero di semi (sino a 250.000 all'anno), alla riproduzione anche
vegetativa, alla eliminazione della concorrenza per allopatia. Tra le sue
caratteristiche vi è quella di avere foglie che emanano un odore sgradevole,
per la presenza di formazioni ghiandolari alla base della lamina. Semi e
scorza sono tossici. Il nome generico in moluccano significa 'albero del
cielo' o 'albero che può raggiungere il cielo'. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura. giugno-luglio.
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Foglioline non odorose, tutte più brevi di 5 cm
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Fiori e legumi più brevi di 1 cm, disposti in spighe allungate
Amorpha fruticosa L.
Arbusto introdotto dal Nordamerica, oggi diffuso lungo fiumi e torrenti
dell'Europa meridionale, è presente come specie avventizia in quasi tutta
Italia, salvo che in Sicilia, dal livello del mare ai 600 m circa. Cresce nei
greti ed alvei fluviali; è tanto invasivo da colonizzare anche scarpate
autostradali e percorsi di dotti industriali. Essendo caratterizzata da un'alta
capacità adattativa ed elevata competitività, mette a repentaglio molte
essenze autoctone. Il nome generico in greco significa 'deforme' ed allude
alla corolla con un solo petalo. I fiori abbondanti di colore violetto le
conferiscono il nome comune di 'indaco bastardo'. Forma biologica:
fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.