26
Ficus carica
L.
Il fico è una specie originaria dell'area pontica (Turchia
settentrionale, costa del Mar Nero), con estensione a tutto il
Mediterraneo, da noi di antichissima introduzione precolombiana
come altre specie legnose di interesse economico (castagno,
bagolaro, noce). È presente in tutta Italia, spontaneo o coltivato, dal
livello del mare agli 800 m, anche come piccolo arbusto su muri e
in stazioni rupestri soleggiate. Il frutto che chiamiamo fico è in
realtà un'infiorescenza carnosa e cava (siconio) tappezzata
all'interno da piccoli fiori femminili e/o maschili privi di calice e
corolla. Quelli femminili, una volta impollinati, si trasformano nei
veri frutti, cioè piccoli acheni di aspetto granulare. In natura la
disseminazione del fico è strettamente legata al ciclo vitale di un
piccolo imenottero, la
Blastophaga psenes
. Certe piante dette caprifico non producono siconi commestibili per il fatto
che questi cadono apparentemente immaturi (rimangono stopposi); in realtà si tratta di individui con funzione maschile,
i loro siconi, cioè, contengono sia fiori maschili sia fiori femminili a stilo breve, che per tale motivo non impediscono a
Blastophaga
di raggiungerli e trasformarli in galle per la deposizione delle uova. Quindi il caprifico è unicamente
donatore di quel polline che viene poi trasportato dall'insetto quando va a visitare altri siconi. Nei siconi di altre piante
(fichi 'femmina'), l'imenottero trova unicamente fiori femminili, questa volta in maggioranza a stilo lungo, tali cioè da
impedirgli di raggiungere gli ovari per pungerli e deporvi le uova e nel contempo tali da costringerlo a urtare gli stigmi
lasciandovi attaccati i granuli di polline involontariamente raccolti nelle visite al caprifico. A questo punto si innesca lo
sviluppo di frutti normali (acheni con seme all'interno) e la contemporanea trasformazione del siconio in un corpo
carnoso e zuccherino (i semi verranno dispersi per via endozoica). La fioritura di inizio primavera garantisce
un'impollinazione delle piante 'femminili', mentre le successive fioriture, specialmente la seconda, possono sviluppare
sulle stesse fichi in prevalenza partenocarpici, quali si ritrovano in molte cultivar selezionate appunto per essere
autosufficienti; in questi siconi 'da tavola' gli acheni sono guscetti vuoti senza seme, ma vi si possono trovare pure fiori
a stilo breve trasformati in galle dalla
Blastophaga
, riconoscibili come pallini più grandi. La disseminazione avviene
soprattutto a opera di uccelli e micromammiferi. Il nome generico deriva dalla medesima radice indoeuropea del greco
'sýkos' (fico), quello specifico allude alla Caria, regione della Turchia donde si riteneva provenire la pianta. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-marzo (maturazione: giugno-luglio); maggio-giugno
(maturazione: luglio-ottobre); settembre (maturazione: dicembre-aprile).
Hedera helix
L. s.l.
L'edera è una liana con distribuzione mediterraneo-atlantica comune
in tutte le regioni d'Italia. Mostra marcata eterofillia, cioè la forma
delle foglie dei rami vegetativi è molto diversa da quella delle foglie
dei rami fioriferi. È comunemente coltivata come pianta
ornamentale, come tappezzante di terreni molto ombreggiati e per
ricoprire muri o pergolati. Ne esistono numerosissimi ibridi e
cultivar che differiscono per forma, dimensioni e colore delle foglie
(frequenti sono quelli a foglie variegate). La pianta è tossica se
ingerita (saponine triterpeniche ed alcaloidi) e il contatto con le
foglie può originare reazioni fotoallergiche. Il nome generico è
assonante con 'hadaéreo' (io aderisco); quello specifico in greco
significa 'attorcigliamento', alludendo al modo che ha la pianta di
attorcigliarsi 'ad elica' ai supporti. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: settembre-ottobre.
Hypericum
× Hidcote
L'iperico ornamentale, o erba di San Giovanni ornamentale, è un
arbusto caducifoglio ottenuto ibridando
Hypericum cyathiflorum
con
H. calcycinum
, originario della Bulgaria e della Turchia.
Predilige suoli argillosi o sabbiosi ben drenati ed è frequentemente
usato a scopo ornamentale per le vistose fioriture gialle. Il nome
generico deriva dal greco 'hyper' (sopra) ed 'eikon' (immagine,
somiglianza), con probabile riferimento all'antica usanza di
adornare la casa con questi fiori nel giorno della festa di
Walpurgisnacht, successivamente sostituita da quella di San
Giovanni il 24 di giugno, giorno propizio per appendere sull'uscio
di casa mazzetti di iperico come protezione dai diavoli (anche il
1...,16,17,18,19,20,21,22,23,24,25 27,28,29,30,31,32,33,34,35,...36