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mediterranea, e viene spesso coltivato a scopo ornamentale in
parchi e giardini. Il legno è utilizzato come combustibile. Il nome
del genere deriva dal greco 'philyra', termine usato già da
Dioscoride e Teofrasto; il nome specifico si riferisce alle foglie
mediamente più larghe di quelle di altre specie congeneri. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa (fanerofita scaposa). Periodo di
fioritura: marzo-maggio.
Phoenix canariensis
Chabaud
La palma da dattero delle Canarie è una palma di taglia grande,
nativa ed endemica delle
I
sole Canarie. L'aspetto è simile alla vera
palma da datteri (
Phoenix dactylifera
), rispetto alla quale è
considerata più adatta a scopo ornamentale. Nelle Isole Canarie vive
principalmente ad altitudini comprese fra i 200 e i 500 m ed è
presente su tutte le isole, ma forma i più grandi palmeti a La
Gomera, Tenerife, e Gran Canaria, dove viene impiegata per
produrre il miele di palma. È molto popolare anche come pianta
ornamentale nella gran parte delle regioni mediterranee e
subtropicali del mondo, dove le temperature non scendano al di
sotto dei -10/-12
°
C. In Europa è coltivata su tutte le coste del Mar
Mediterraneo, ma anche su quelle atlantiche, di Spagna, Portogallo,
Francia, e Inghilterra sudoccidentale. Vive anche in qualche zona
dell'Europa centrale, in posizione molto riparata. La palma delle Canarie è utilizzata per alberature stradali, nei parchi e
nei giardini domestici di dimensioni adeguate. Uno dei più temibili parassiti di questa pianta è il coleottero
Rhynchophorus ferrugineus
, noto come punteruolo rosso delle palme. Si tratta di un coleottero curculionide originario
dell'Asia, propagatosi in Medio Oriente negli anni '80 e successivamente a tutto il bacino del Mar Mediterraneo,
rivelatosi resistente a tutti i mezzi di controllo convenzionali. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Pinus nigra
J.F. Arnold subsp.
nigra
Il pino nero è un albero di origine preglaciale a carattere relitto, con
areale piuttosto ampio e frammentario sulle montagne dell'Europa
meridionale, differenziato in numerose stirpi locali variamente
trattate a livello tassonomico. In Italia le stazioni primarie sono
limitate alle Alpi e Prealpi calcareo-dolomitiche e all'Appennino
centrale. Cresce su rupi calcaree, dal livello del mare ai 1200 m
circa. Si tratta di un pino molto apprezzato a scopo paesaggistico e
ornamentale per l'adattabilità, per lo sviluppo relativamente rapido e
per il notevole effetto estetico. Può essere utilizzato come essenza
da legno o per il rimboschimento nelle aree montane fra i 600 e i
1500 m. Il nome generico è quello usato dai Romani per indicare il
pino mediterraneo, e deriva dal latino 'pix, picis' (pece, resina,
essudato della pianta), da 'pic' (pungere) o 'pi' (stillare), oppure dal
celtico 'pen' (testa) per la forma della chioma degli alberi; il nome specifico si riferisce al colore scuro della scorza e
della chioma. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Pinus pinea
L.
Il pino domestico è un albero originario delle regioni mediterranee
dell'Europa meridionale e delle coste dell'Asia Minore, presente in
quasi tutte le regioni d'Italia ma di dubbio indigenato. Insieme a
P.
pinaster
è una specie litoranea tipica delle zone costiere
mediterranee. Viene coltivato per il suo seme commestibile (i pinoli)
e per rimboschire le pinete delle zone litoranee. Il pino domestico è
rustico e si adatta bene anche a substrati poveri, ma è sensibile
all'inquinamento che provoca arrossamento e necrotizzazione delle
parti terminali degli aghi. Il nome generico è quello usato dai
Romani per indicare il pino mediterraneo, e deriva dal latino 'pix,
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