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dalla foglia palmata, che ha apici appuntiti, allungati e margini dentati. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Acer pseudoplatanus
L.
L’acero di monte è un albero a distribuzione europeo-asiatica occidentale presente in tutte le regioni
d’Italia (in Sardegna come avventizio). Cresce in boschi freschi, soprattutto di forra, e colonizza
anche i percorsi delle slavine contribuendo alla ricostituzione del bosco, dalla fascia
submediterranea a quella montana. Il legno, duro ed elastico, è il più pregiato tra quello degli aceri,
per cui questo albero è spesso coltivato in impianti di arboricoltura da legno, che viene impiegato
per fabbricare tavole, parquet, strumenti musicali, sculture e lavori al tornio. È un albero utilizzato
anche a scopo ornamentale, con vita media superiore ai 2-3 secoli, ma si conoscono esemplari che
superano i 500-600 anni. Il nome generico era già in uso presso i Romani, e deriva dal latino ‘acer’
(appuntito, acuto), forse per la forma dei denti fogliari di
A. platanoides
, oppure in riferimento al
fatto che il legno di alcune specie europee, molto compatto ed elastico, era usato per la
fabbricazione di lance; il nome specifico si riferisce alla somiglianza delle foglie con quelle del
platano. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Ailanthus altissima
(Mill.) Swingle
L’ailanto fu introdotto dalla Cina nel 1760 per avviare l’allevamento di un nuovo baco da seta (il
baco tradizionale era decimato da catastrofiche epidemie); l’allevamento non ebbe successo, ma
l’ailanto si diffuse a tal punto che, agli esordi dell’era industriale, incominciò a dimostrarsi
altamente aggressivo, giungendo oggi a occupare uno dei primi posti nella classifica mondiale delle
specie invasive e il primo posto nelle liste nere dei territori a clima temperato: è un pericoloso
demolitore di opere murarie e monumenti, che poco per volta sgretola per azione dell’apparato
radicale. Cresce in tutta Italia presso gli abitati, lungo le vie, sui muri, in prati abbandonati ove
ritarda la ricostituzione dei boschi, al di sotto della fascia montana. L’invasività è dovuta all’enorme
numero di semi (sino a 250.000 per albero all’anno), alla sostenuta riproduzione vegetativa per
polloni e all’eliminazione della concorrenza per allelopatia. Le foglie emanano un odore sgradevole
per la presenza di formazioni ghiandolari alla base della lamina, mentre semi e scorza sono tossici.
Il nome generico, come riferisce Desfontaines, autore del genere, deriva da un termine cinese antico
che significa ‘albero del cielo’ o ‘albero che può raggiungere il cielo’, concetto ripreso nel nome
specifico. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
Alnus cordata
(Loisel.) Loisel.
L’ontano napoletano è una specie endemica dell’Italia meridionale, dalla Campania alla Calabria,
oggi frequentemente utilizzata anche a scopo ornamentale in viali, parchi e giardini, e quindi diffusa
anche al di fuori del suo areale naturale, soprattutto nell’Italia centrale. La specie può trovare utile
impiego per il consolidamento di zone umide e franose. Gli apparati radicali ospitano batteri
azotofissatori simbionti, per cui la pianta fertilizza naturalmente il suolo. Si differenzia dagli altri
ontani perché sopporta bene la carenza idrica e la sua crescita è favorita da terreni acidi; queste
caratteristiche permettono di utilizzarlo nel rimboschimento di terreni nudi ricchi di argilla e
scheletro. Il nome generico potrebbe derivare dalla radice celtica ‘al lan’ (presso l’acqua) per
l’ecologia di molte specie; il nome specifico, dal latino ‘cor-cordis’ (cuore) si riferisce alle foglie a
base cuoriforme. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Alnus glutinosa
(L.) Gaertn.
L’ontano comune è un albero deciduo a vasta distribuzione eurosiberiana presente in tutte le regioni
d’Italia (in Puglia come specie avventizia). Cresce lungo i corsi d’acqua, formando popolamenti
ripari al di sotto della fascia montana superiore che costituiscono habitat a conservazione prioritaria
a livello europeo. Il legno, di un caratteristico colore giallo-aranciato, assume notevole resistenza
quando è immerso nell’acqua per cui è sempre stato usato per fondazioni di palafitte e strutture
sommerse in genere; non a caso è un albero adattato a terreni periodicamente inondati. Gli apparati
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