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mare sino alle faggete termofile montane. Con i rovi ricopre spesso i muretti a secco nell’estremo
stadio di degradazione del mantello forestale; nelle boscaglie può formare intrichi impenetrabili,
soprattutto in forre fresche e umide, e appare, spesso con l’edera, anche in ambienti urbani. Ha la
capacità di aggrapparsi e arrampicarsi su alberi e arbusti, spesso danneggiandoli per l’abbondante
sviluppo fogliare. La pianta è tossica in tutte le sue parti per la presenza di protoanemonina. In
passato veniva chiamata ‘erba dei cenciosi’ in quanto i mendicanti erano soliti procurarsi irritazioni
ed ulcerazioni con le sue foglie per impietosire i passanti. In certe regioni d’Italia (ad es. in Friuli) i
rami legnosi venivano usati dai ragazzi come succedaneo delle sigarette, uso da sconsigliare
assolutamente a causa della loro tossicità. Il nome generico deriva dal greco ‘klematis’, diminutivo
di ‘klêma’ (tralcio di vite), in riferimento al portamento della pianta; il nome specifico deriva dal
latino ‘vitis alba’ (vite bianca), per il colore dei fiori. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di
fioritura: maggio-luglio.
Clematis viticella
L.
La clematide paonazza è una liana mediterraneo-orientale presente in Italia continentale, con alcune
lacune. Le stazioni primarie sono i boschi igrofili delle pianure alluvionali, da cui è passata a
vegetazione di siepi, dal livello del mare ai 600 m circa. La pianta è tossica in tutte le parti per la
presenza di protoanemonina. Il nome generico deriva dal greco ‘klematis’, diminutivo di ‘klêma’
(tralcio di vite), in riferimento al portamento della pianta; il nome specifico significa anch’esso
‘piccola vite’. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
Cornus mas
L.
Il corniolo comune è una specie a distribuzione pontico-mediterranea-orientale presente in tutte le
regioni dell’Italia continentale. Cresce in boschi termofili aperti a carpino nero e roverella, nei loro
mantelli e nelle siepi, su suoli non molto profondi, sia calcarei che arenacei, con optimum nella
fascia submediterranea. La precoce fioritura gialla spicca nella vegetazione in abito ancora
invernale. È una pianta molto resistente sia a parassiti che a malattie; i frutti possono essere
consumati freschi oppure utilizzati nella preparazione di marmellate; il legno, molto duro, si presta
alla costruzione di piccoli utensili come pestelli da mortaio, ingranaggi dei mulini, etc.; gli antichi
Romani lo impiegavano per la fabbricazione delle aste dei giavellotti. Il nome generico deriva dalla
radice indoeuropea ‘kar’ (duro), da cui anche il latino ‘cornus’ (corno), e allude alla durezza del
legno; il nome specifico, che in latino significa ‘maschile’, quindi ‘forte’, ‘robusto’, fu usato per
contrapporlo a
Cornus sanguinea
, chiamato da Plinio ‘Cornus femina’. Forma biologica: fanerofita
cespugliosa/ fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
Cornus sanguinea
L. subsp.
hungarica
(Kárpáti) Soó
Il corniolo sanguinello è una specie a distribuzione estesa dall’Europa meridionale al Mar Nero,
presente, con tre sottospecie, in tutte le regioni d’Italia. Questa sottospecie sudeuropeo-pontica è
presente in Italia continentale, con ampie lacune. Cresce nei boschi termofili a carpino nero e
roverella, nei loro mantelli e nelle siepi dal livello del mare alla fascia montana inferiore, con
optimum al di sopra della fascia mediterranea. In passato i semi macinati fornivano un olio
combustibile per le lampade, dalla corteccia si estraeva una tintura brunastra per tingere tessuti. Il
nome generico deriva dalla radice indoeuropea ‘kar’ (duro), da cui anche il latino ‘cornus’ (corno),
e allude alla durezza del legno; il nome specifico si riferisce al colore rossastro dei giovani rami e
delle foglie in autunno. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: (aprile)
maggio-giugno.
Corylus avellana
L.
Il nocciolo è un arbusto deciduo a distribuzione europea con tendenza subatlantico-
submediterranea, presente in tutte le regioni d’Italia. Cresce nelle radure e nei mantelli di boschi di
latifoglie decidue, su suoli limoso-argillosi profondi, freschi, umiferi, ricchi in basi e composti
azotati, dalla fascia submediterranea a quella montana. Le qualità alimentari della nocciola sono