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inchiostri; la scorza contiene una sostanza utilizzata come colorante giallo per la lana; si tratta di
un’ottima pianta mellifera, utilizzata per la formazione di siepi, che può vivere dai 30 ai 50 anni. Il
nome generico, già in uso presso i Romani, deriva dal latino ‘ligare’ per la flessibilità dei rametti
usati nelle campagne come legacci; il nome specifico deriva dal latino ‘vúlgus’ (volgo) e significa
‘comune, diffuso, frequente’. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Liriodendron tulipifera
L.
L’albero dei tulipani è originario dell’America nordorientale, dove è un elemento importante nelle
foreste dei Monti Appalachi. Fu introdotto in Europa nel 1681 dal missionario John Banister (1650–
1692) e in Italia è da lungo tempo utilizzato a scopo ornamentale in parchi e giardini. È una delle
piante d’alto fusto più diffuse nel Nord America, dove il legno, piuttosto tenero, è ritenuto pregiato
per la lavorabilità e per il colore giallo chiaro screziato. Gli indiani d’America lo chiamavano
’albero da canoa’, in quanto dal tronco di un solo esemplare ricavavano canoe in grado di portare
anche venti persone. È un albero a crescita veloce che e può vivere 400-500 anni. Il nome generico
deriva dai due termini greci ‘léirion’ (giglio), per i fiori molto appariscenti, e ‘déndron’ (albero); il
nome specifico significa ‘che porta, che produce tulipani’, in riferimento alla forma dei fiori, che
richiama quella dei tulipani. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
Lonicera caprifolium
L.
Il caprifoglio, o madreselva, è una liana decidua a distribuzione pontico-sudeuropea presente in
tutte le regioni dell’Italia continentale salvo che in Valle d’Aosta. Cresce nelle macchie, in
boscaglie, ai margini di boschi di latifoglie decidue (quercete e castagneti), su suoli argillosi
abbastanza profondi e freschi, su substrati sia calcarei che arenacei ma ricchi in basi, al di sotto
della fascia montana superiore. Le bacche contengono glucosidi e sono tossiche. Il genere è
dedicato al botanico tedesco Adam Lonitzer-Lonicerus (1528-1586), il nome specifico forse si
riferisce al fatto che le foglie sono appetite dalle capre. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo
di fioritura: maggio-luglio.
Lonicera japonica
Thunb.
Il caprifoglio giapponese è una liana sempreverde originaria dall’Asia orientale (Cina, Corea,
Giappone), presente in Italia dal 1820. Introdotta per ornamento, ma con forte propensione a
diffondersi spontaneamente, è segnalata come avventizia in tutte le regioni dell’Italia centro-
settentrionale (salvo che in Umbria), Abruzzo e Campania. Cresce in vegetazioni ruderali, nelle
siepi, ai margini delle strade, nelle discariche, spesso alla periferia degli abitati, dal livello del mare
a 600 m circa, e può divenire anche specie invadente. Le bacche contengono glucosidi e sono
tossiche. Il genere è dedicato al botanico tedesco Adam Lonitzer-Lonicerus (1528-1586); il nome
specifico si riferisce a uno dei paesi di origine, il Giappone. Forma biologica: fanerofita lianosa.
Periodo di fioritura: maggio-settembre.
Lonicera xylosteum
L.
Il caprifoglio peloso, o ciliegia di volpe, è un arbusto a distribuzione europeo-asiatica occidentale
presente in tutte le regioni d’Italia salvo che in Sardegna (da tempo non ritrovato in Campania e
Calabria). Cresce in faggete termofile e boschi misti aperti di latifoglie decidue, su substrati
prevalentemente calcarei, con optimum nella fascia montana inferiore. Le bacche sono tossiche per
la presenza di xylosteina. Il genere è dedicato al botanico tedesco Adam Lonitzer-Lonicerus (1528-
1586); il nome specifico in greco significa ‘legno duro come l’osso’, e in effetti un tempo il legno
era ricercato per la costruzione di pipe e calci di fucile. Forma biologica: fanerofita cespugliosa.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Maclura pomifera
(Raf.) C.K. Schneid.
La maclura, o spino degli Osagi, è una specie originaria degli Stati Uniti centro-occidentali, da noi a