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legno ha anche un forte potere calorifico dato dalla resina, maggiore di quello di molte latifoglie. Il
nome generico deriva dal latino ‘pix’ (resina o pece), sostanza prodotta in gran quantità da questi
alberi. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio. Syn.:
Picea excelsa
(Lam.) Link
Pinus nigra
J.F. Arnold subsp
.
nigra
Il pino nero è un albero di origine preglaciale a carattere relitto, con areale piuttosto ampio e
frammentario sulle montagne dell’Europa meridionale, differenziato in numerose stirpi locali
variamente trattate a livello tassonomico. In Italia le stazioni primarie della sottospecie nominale
sono limitate alle Alpi e Prealpi orientali calcareo-dolomitiche e all’Appennino centrale. Cresce su
rupi calcaree, dal livello del mare a 1200 m circa. Si tratta di un pino molto apprezzato a scopo
paesaggistico e ornamentale per l’adattabilità, per lo sviluppo relativamente rapido e per il notevole
effetto estetico. Può essere utilizzato come essenza da legno o per il rimboschimento nelle aree
montane fra 600 e 1500 m circa. Il nome generico è quello usato dai Romani per indicare il pino
mediterraneo, e deriva dal latino ‘pix, picis’ (pece, resina, essudato della pianta), da ‘pic’ (pungere)
o ‘pi’ (stillare), oppure dal celtico ‘pen’ (testa) per la forma della chioma degli alberi; il nome
specifico si riferisce al colore scuro della scorza e della chioma. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Pinus pinaster
Aiton subsp.
pinaster
Il pino marittimo è un albero mediterraneo a gravitazione occidentale, in Italia sicuramente
spontaneo in Liguria, Toscana, Lazio, Sicilia e Sardegna, introdotto altrove per rimboschimenti e a
scopo ornamentale. Ha l’optimum presso le coste su substrati silicei ma può crescere anche in
ambienti collinari a clima mite. Il pino marittimo è importante nei rimboschimenti delle sabbie e
delle dune litoranee; resiste alla salsedine, per cui può formare fasce di protezione lungo le coste. Il
legno è tenero, con alburno chiaro e durame rossastro, molto resinoso, usato per imballaggi e pasta
di carta. Questa è una delle migliori essenze per ricavare resina e trementina. Il nome generico è
quello usato dai Romani per indicare il pino mediterraneo, e deriva dal latino ‘pix, picis’ (pece,
resina, essudato della pianta), da ‘pic’ (pungere) o ‘pi’ (stillare), oppure dal celtico ‘pen’ (testa) per
la forma della chioma degli alberi; il nome specifico, già in uso presso i Romani, si riflette anche in
uno dei nomi italiani (pinastro). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-
maggio.
Pinus pinea
L.
Il pino domestico è un albero originario delle regioni mediterranee dell’Europa meridionale e delle
coste dell’Asia Minore, presente in quasi tutte le regioni d’Italia ma di dubbio indigenato. Insieme a
P. pinaster
è una specie litoranea tipica delle zone costiere mediterranee. Viene coltivato per il suo
seme commestibile (i pinoli) e per rimboschire le pinete delle zone litoranee. Il pino domestico è
rustico e si adatta bene anche a substrati poveri, ma è sensibile all’inquinamento che provoca
arrossamento e necrotizzazione delle parti terminali degli aghi. Il nome generico è quello usato dai
Romani per indicare il pino mediterraneo, e deriva dal latino ‘pix, picis’ (pece, resina, essudato
della pianta), da ‘pic’ (pungere) o ‘pi’ (stillare), oppure dal celtico ‘pen’ (testa) per la forma della
chioma degli alberi; il nome specifico si riferisce alla parte commestibile dei semi, i pinoli. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Platanus hispanica
Mill. ex Münchh.
Il platano spagnolo, o platano ibrido, sembra sia un ibrido, spontaneo e fertile, tra individui coltivati
di platano orientale (
Platanus orientalis
L.), originario dell’Europa sudorientale, e di platano
occidentale (
Platanus occidentalis
L.), originario del Nord America e introdotto in Europa a partire
dal XVI secolo. Alcuni autori ritengono però che sia una cultivar di
P. orientalis
. In Italia è stato
ampiamente utilizzato nel giardino alla francese e per ornare piazze e viali, dal livello del mare agli
800 m circa. Si tratta infatti di un albero longevo, frugale, adatto a vari tipi di terreno, resistente