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Abramis brama
(Linnaeus, 1758) - Abramide
Dimensioni:
L’abramide è un pesce di taglia medio-grande, che
può raggiungere i 60 cm di lunghezza e i 3 kg di peso. (Gandolfi et
al., 1991).
Morfologia:
Il capo è di dimensioni ridotte rispetto al
corpo, piuttosto compresso ai fianchi. Nella bocca, anch'essa di
piccole dimensioni e con mascella superiore più sporgente, si
rileva un'unica serie di denti faringei posta su entrambi i lati. La
livrea comprende una tonalità di colore uniforme che varia dal
grigio metallico al bruno scuro, con elevata variabilità individuale.
Le pinne sono grigie, con la base rossastra in periodo riproduttivo.
Distribuzione in Italia:
Questa specie è originaria dell’Europa
centro-settentrionale ed orientale e dell’Asia occidentale, dove è
ampiamente distribuita. L’abramide è una specie alloctona
presente in Italia da circa 20 anni. Diffusa ampiamente in tutto il
territorio regionale, specialmente nel basso corso dei fiumi, è
abbondante nel fiume Reno nel tratto planiziale con popolazioni in espansione.
Habitat preferenziali:
L’habitat di
elezione dell’abramide è quello delle acque a lento decorso dei fiumi di pianura o dei laghi di pianura.
Maturità
sessuale e riproduzione:
La riproduzione avviene da maggio a giugno e le uova vengono deposte sulla vegetazione
sommersa in acque poco profonde o attaccate alle sponde. Nel periodo riproduttivo si manifesta il dimorfismo sessuale
con la comparsa dei tubercoli nuziali nel maschio; in entrambi i sessi la base delle pinne assume una colorazione
rossastra
Alimentazione:
Si alimenta di piccoli organismi vermiformi di fondali ricchi di sostanza organica, che
cattura utilizzando la bocca protrattile per “soffiare” in modo da mettere allo scoperto le proprie prede.
Autoctonia e
norme di tutela:
Specie alloctona.
Alburnus alborella
(Bonaparte, 1841) - Alborella
Dimensioni:
Pesce di piccole dimensioni, la cui lunghezza totale
massima non supera i 16 cm e che di rado pesa oltre i 10 g.
Morfologia:
Il corpo è affusolato, si restringe lateralmente ed è
ricoperto da scaglie facilmente rimuovibili. Bocca rivolta in alto e
con mandibola sporgente. Le pinne sono rette unicamente da raggi
molli; pinna anale piuttosto ampia; pinna dorsale posta dietro le
ventrali. Pinna caudale biloba con profilo acuminato. Il dorso si
presenta grigio-verdognolo, mentre i fianchi sono argentei. Sopra
la linea laterale è presente una linea trasversale grigia sopra la quale, talvolta, può esservi una striscia dorata. Le pinne
sono grigie, anche se, in periodo riproduttivo, si possono colorare di rosa tenue.
Distribuzione in Italia:
È una specie
che vive nelle acque del Nord Italia e nel Centro fino alle Marche, anche se frequenti immissioni hanno portato il suo
areale a spingersi fino al Sud ed alla Sardegna. Specie un tempo abbondantemente diffusa in tutto il reticolo
idrografico della Pianura Padana del fiume Po e di quello del Reno. Attualmente la specie risulta in drastico calo, a
causa della perdita degli habitat riproduttivi, della forte competizione con altre specie alloctone come la pseudorasbora
e della pressione predatoria da parte del siluro e dell’aspio. Nel fiume Reno la specie risulta presente in bassissime
densità.
Habitat preferenziali:
Vive nei laghi e nelle acque correnti a decorso lento o moderato ma sempre limpide e
ossigenate. Non si rinviene nella zona delle foci in quanto non tollera i livelli di salinità ivi presenti.
Maturità sessuale
e riproduzione:
La maturità sessuale si completa entro il 1° anno nei maschi ed il 2° nelle femmine. La riproduzione
avviene tra maggio e luglio.
Alimentazione:
Specie eurifaga che si nutre di plancton (in particolare le popolazioni che
abitano i laghi), macroinvertebrati ed alghe.
Autoctonia e norme di tutela:
Tra le poche specie autoctone italiane non
a rischio di estinzione.
Alosa fallax
(Lacepède, 1803) - Alosa
Dimensioni:
Esistono in Italia popolazioni migratrici anadrome
(alosa) e altre stanziali di acque lacustri (agone). Vi sono
differenze tra le due forme per ciò che riguarda la taglia; l’alosa
può misurare fino a 55 cm di lunghezza totale per un peso
massimo di 2 kg; l’agone ha dimensioni più ridotte, in quanto la
lunghezza massima raggiunta è di 40 cm ed il peso è di circa 500
g.
Morfologia:
L’alosa ha corpo allungato e schiacciato
lateralmente. La bocca è inclinata ed arriva a livello del margine posteriore dell’occhio, dotato di palpebra adiposa. Le
pinne ventrali sono in posizione opposta rispetto alla dorsale. Pinna caudale bilobata con margine appuntito. Il colore
del dorso è azzurro-verdastro con riflessi metallici sia lungo i fianchi, dove sono presenti anche della macchie scure in
numero variabile da 1 a 8, sia lungo il ventre, che presenta delle escrescenze ossee a formare un profilo dentellato.
L’agone presenta poche differenze con la forma migratrice; ha corpo più fusiforme ed il numero delle macchie lungo i
fianchi può arrivare fino a 12.
Distribuzione in Italia:
Molto diffusa soprattutto la popolazione migratrice, in
particolare lungo la fascia costiera tirrenica dell’Italia centrale e delle isole maggiori, dove la risalita avviene alla fine
dell’inverno, nonché lungo la costa del medio-alto Adriatico, dove invece la migrazione avviene verso la tarda