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anale ha il primo raggio più sviluppato a spina e zigrinato, così
come la lunga pinna dorsale che ha, inoltre, margine lievemente
incavato. Pinna caudale divisa in due lobi con profilo smussato. Le
immissioni in ambienti naturali, condotte per fini ornamentali, di
esemplari provenienti da allevamenti, provocano di solito, col
progredire delle generazioni, il passaggio da una colorazione del
corpo rossa o gialla, tipica degli esemplari di acquario, ad una tra il
bronzeo ed il verde-bruno, con riflessi color rame sul ventre.
Distribuzione in Italia:
Specie originaria dell’Est asiatico; in
Italia è maggiormente distribuita nella regione padano-veneta, non
sempre con popolazioni numericamente rilevanti. È una delle
specie di ampia diffusione in provincia di Ferrara, con una
distribuzione delle taglie relativamente omogenea nei canali a sezione minore, mentre in quelli maggiori sono state
riscontrate solamente le taglie maggiori, probabilmente in relazione alla maggiore predazione da parte del siluro, più
abbondante in questi ultimi.
Habitat preferenziali:
Predilige corsi d’acqua a corrente scarsa o assente, con
abbondante vegetazione e substrato fangoso, quindi è ben adattata a vivere in piccoli fiumi, canali, stagni e laghi.
Rispetto a
C. carassius
è meno tollerante nei confronti delle basse temperature. Gli individui selvatici trovano origine
da esemplari allevati a scopo ornamentale, immessi accidentalmente nei corsi d’acqua e poi rinselvatichiti.
Maturità
sessuale e riproduzione:
Raggiunge la maturità sessuale intorno al 3°-4° anno di vita. Il periodo riproduttivo va da
maggio a giugno, con temperatura ottimale intorno ai 20 °C.
Alimentazione:
Si nutre in particolare di invertebrati
bentonici e, in misura minore, di vegetali.
Autoctonia e norme di tutela:
Specie alloctona.
Carassius carassius
(Linnaeus, 1758) - Carassio
Dimensioni:
Pesce di media grandezza che generalmente
raggiunge una lunghezza totale di 35 cm, tranne rari casi di
esemplari che possono arrivare ad un massimo di 45 cm per un
peso di circa 3 kg.
Morfologia:
Il corpo si presenta piuttosto
sviluppato verso l’alto, caratteristica influenzata da adeguate
disponibilità alimentari; in particolare può evidenziarsi una sorta di
gobba tra il capo e la lunga pinna dorsale. Scaglie grandi, in
numero di 30-35 lungo la linea laterale. La pinna anale ha il primo
raggio più sviluppato a spina e zigrinato, così come la lunga pinna
dorsale che ha, inoltre, margine lievemente incavato. Pinna
caudale divisa in due lobi con profilo smussato. Il colore del dorso è bruno-olivastro, i fianchi sfumano sul giallo-
bronzeo ed il ventre è bianco. Le pinne sono grigie, anche se le pettorali, le ventrali e l’anale possono talvolta assumere
un colore rosso sbiadito.
Distribuzione in Italia:
Specie originaria dell’Est asiatico, è ben distribuita nella regione
padano-veneta mentre è molto più rara altrove. Il carassio è diffuso in tutto il reticolo idrografico emiliano-romagnolo,
ed è presente anche nel corso del fiume Reno. Negli ultimi anni questa specie ha risentito della predazione da parte del
siluro e della competizione alimentare con altre specie ittiche alloctone di recente introduzione come l’abramide.
Habitat preferenziali:
Specie molto resistente che predilige corsi d’acqua a corrente debole e con abbondante
vegetazione, quindi è ben adattata a vivere in fiumi, canali, stagni e laghi anche in condizioni di ipossia e di ampie
variazioni di temperatura.
Maturità sessuale e riproduzione:
Raggiunge la maturità sessuale intorno al 3°-4° anno di
vita. Il periodo riproduttivo va da maggio a giugno.
Alimentazione:
La dieta è molto varia; cercando sul fondo, si
nutre di invertebrati bentonici e di elementi vegetali, come alghe e macrofite.
Autoctonia e norme di tutela:
Specie
alloctona, ritenuta in passato da alcuni autori autoctona delle acque dell'Italia settentrionale.
Chelon labrosus
(Risso, 1827) - Muggine labbrone
Dimensioni:
Può misurare fino a 60 cm e può raggiungere un peso
di 2,5 kg.
Morfologia:
Il corpo è allungato, fusiforme e ricoperto
di grandi scaglie ctenoidi. Il muso è piccolo e schiacciato in senso
dorsale, la bocca non è molto ampia, il labbro è carnoso e i denti
piccoli. La palpebra adiposa attorno all’occhio è poco evidente. Le
pinne pettorali sono abbastanza estese, se girate verso il capo
oltrepassano il margine anteriore dell’occhio. Le pinne dorsali sono ben separate tra loro: la prima è sorretta da 4 raggi
spinosi, la seconda ha il primo raggio spinoso ed i restanti molli. La linea laterale è assente. Il corpo è grigiastro, con
sfumature blu-metallico sul dorso mentre i fianchi hanno riflessi argentei; il ventre è biancastro-dorato.
Distribuzione
in Italia:
La specie è presente in tutte le zone costiere dell’Italia insulare e peninsulare; dopo lo sviluppo embrionale,
gli avannotti si spostano in acque salmastre e dolci per la fase di accrescimento.
Habitat preferenziali:
Specie
eurialina ed euriterma, vive in mare, in prossimità della superficie, nelle lagune, negli stagni costieri, nelle zone
estuariali e nei tratti bassi dei fiumi, prediligendo substrati fangosi o sabbiosi e ricchi di vegetazione. La specie
frequenta le acque di transizione ed è presente nel fiume Reno solo dalla foce fino alla diga di Volta Scirocco.
Maturità sessuale e riproduzione:
La maturità sessuale viene raggiunta nelle acque interne al 2° o al 3° anno di età,
dopodiché avviene il ritorno al mare. Il periodo riproduttivo va da febbraio ad aprile e la deposizione delle uova
avviene in acque marine costiere.
Alimentazione:
Gli avannotti si cibano di zooplancton e, occasionalmente, di
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