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Hedera helix L. s.l.
L'edera è una liana a distribuzione mediterraneo-atlantica comune in tutte le
regioni d'Italia. Cresce in boschi e siepi, su muri, rocce ed alberi, di cui
raggiunge la chioma in siti umidi, formando intrichi con
Clematis vitalba
e
altre liane, dal livello del mare sino alle faggete termofile della fascia montana
inferiore. Mostra marcata eterofillia, cioè la forma delle foglie dei rami
vegetativi è molto diversa da quella delle foglie dei rami fioriferi. È
comunemente coltivata come pianta ornamentale, come tappezzante di terreni
molto ombreggiati e per ricoprire muri o pergolati. Ne esistono numerosissimi
ibridi e cultivar che differiscono per forma, dimensioni e colore delle foglie
(frequenti sono quelli a foglie variegate). La pianta è tossica se ingerita
(saponine triterpeniche e alcaloidi) e il contatto con le foglie può originare reazioni fotoallergiche. Il nome generico è
assonante con 'hadaéreo' (io aderisco); quello specifico in greco significa 'attorcigliamento', alludendo al modo che ha
la pianta di attorcigliarsi 'ad elica' ai supporti. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: settembre-
ottobre.
Juniperus communis L.
Il ginepro comune è un arbusto a vasta distribuzione eurasiatica presente in
tutte le regioni d'Italia. Cresce in arbusteti pionieri o in boschi molto aperti in
cui la sua frequenza aumenta con la profondità dei suoli e con l'altitudine, su
suoli argillosi da subaridi a freschi, spesso decalcificati e quindi da neutri a
subacidi, dal livello del mare a 1500 m circa (raramente più in alto). Il legno
duro e compatto è ricercato per lavori di ebanisteria e per la costruzione di
utensili. Con i galbuli si aromatizzano le acquaviti di cereali, ottenendo il
famoso 'gin'; i galbuli possiedono anche proprietà balsamiche e sono utilizzati
nelle affezioni delle vie respiratorie e urinarie. Il nome generico, già in uso
presso i Romani, è di origine controversa: forse deriva dal latino 'iùnix'
(giovenca) e 'pàrio' (do alla luce), alludendo al fatto che una delle specie
(
Juniperus sabina
L.) veniva somministrata alle vacche per favorire il parto, oppure da 'iùnior' (più giovane) e 'pàrio'
(do alla luce), perché produce sempre nuovi germogli. Forma biologica: fanerofita cespugliosa (fanerofita scaposa).
Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
Laurus nobilis L.
L'alloro è un albero sempreverde a distribuzione mediterraneo-atlantica, di
antica introduzione in Italia settentrionale, ove anche grazie ai merli che ne
diffondono i semi è diffuso anche allo stato subspontaneo. È presente in tutte
le regioni d'Italia (in Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli
Venezia Giulia come pianta avventizia). Cresce in stazioni soleggiate nella
zona dell'olivo; altrove, con l'edera ed il pungitopo, forma piccole oasi di
laurofille sempreverdi, soprattutto su substrati arenacei freschi, dal livello del
mare a 800 m circa. Le foglie sono notissime come condimento. I frutti
contengono olii essenziali e un grasso impiegato in profumeria. L'olio di lauro,
estratto dai semi, è un componente dell'olio laurino, utilizzato contro i dolori
reumatici. La pianta è tradizionale simbolo di gloria e di affermazione: la
'laurea' prende il nome proprio dalle corone d'alloro. Il nome generico, assonante con il celtico 'lauer' (sempreverde) e
con il sanscrito 'daru' (albero), è quello utilizzato dagli antichi Romani; il nome specifico si riferisce all'uso celebrativo
della pianta. Forma biologica: fanerofita cespugliosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Ligustrum ovalifolium Hassk.
Il ligustro a foglie ovali è una specie originaria del Giappone, ormai
naturalizzata e tendente a diventare infestante in gran parte d'Europa. È
ampiamente usata come pianta ornamentale in parchi e giardini, con numerose
cultivar, alcune delle quali a foglie variegate. A causa delle bacche molto
appetite dagli uccelli, riesce ad espandersi facilmente, comportandosi da
arbusto pioniero e colonizzando terreni incolti e abbandonati. Le bacche sono
tossiche per l'uomo. Il nome generico, già in uso al tempo dei Romani per
indicare la specie europea (
L. vulgare
), prende origine del latino 'ligare'
(legare), perché i rami terminali venivano usati per legature e intrecci; il nome
specifico si riferisce alla forma ovale delle foglie. Forma biologica:
nanofanerofita. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
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