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Ligustrum vulgare L.
Il ligustro comune è un arbusto delle zone temperate dell'Eurasia, presente in
tutte le regioni d'Italia salvo che in Sardegna. Cresce nei mantelli dei boschi
decidui termofili ma anche nelle siepi e nel sottobosco, su suoli da superficiali
a profondi e freschi, ricchi in basi, più o meno umiferi, al di sotto della fascia
montana. Tutte le parti della pianta, soprattutto le bacche, contengono
glucosidi e sono tossiche; in passato il succo dei frutti veniva utilizzato per
colorare di rosso il vino o per produrre inchiostri; la scorza contiene una
sostanza utilizzata come colorante giallo per la lana; si tratta di un'ottima
pianta mellifera, utilizzata per la formazione di siepi, che può vivere dai 30 ai
50 anni. Il nome generico, già in uso presso i Romani, deriva dal latino 'ligare'
per la flessibilità dei rametti usati nelle campagne come legacci; il nome
specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: nanofanerofita.
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Phillyrea angustifolia L.
La fillirea a foglie strette è un arbusto a distribuzione mediterranea presente
allo stato spontaneo in tutte le regioni italiane site a sud del Po (salvo che nelle
Marche, in Umbria e nel Molise), e lungo le coste di Veneto e Friuli. È uno dei
più tipici componenti della macchia mediterranea, e viene a volte coltivato a
scopo ornamentale in parchi e giardini. Il nome del genere deriva dal greco
'philyra', termine usato già da Dioscoride e Teofrasto; il nome specifico si
riferisce alle foglie mediamente più strette di quelle di altre specie congeneri.
Forma biologica: fanerofita cespugliosa (fanerofita scaposa). Periodo di
fioritura: marzo-maggio.
Pinus pinaster Aiton subsp. pinaster
Il pino marittimo è un albero mediterraneo a gravitazione occidentale, in Italia
sicuramente spontaneo in Liguria, Toscana, Lazio, Sicilia e Sardegna,
introdotto altrove per rimboschimenti e a scopo ornamentale. Ha l'optimum
presso le coste su substrati silicei ma può crescere anche in ambienti collinari a
clima mite. Il pino marittimo è importante nei rimboschimenti delle sabbie e
delle dune litoranee; resiste alla salsedine, per cui può formare fasce di
protezione lungo le coste. Il legno è tenero, con alburno chiaro e durame
rossastro, molto resinoso, usato per imballaggi e pasta di carta. Questa è una
delle migliori essenze per ricavare resina e trementina. Il nome generico è
quello usato dai Romani per indicare il pino mediterraneo, e deriva dal latino
'pix, picis' (pece, resina, essudato della pianta), da 'pic' (pungere) o 'pi'
(stillare), oppure dal celtico 'pen' (testa) per la forma della chioma degli alberi; il nome specifico, già in uso presso i
Romani, si riflette anche in uno dei nomi italiani (pinastro). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
febbraio-maggio.
Pinus pinea L.
Il pino domestico è un albero originario delle regioni mediterranee dell'Europa
meridionale e delle coste dell'Asia Minore, presente in quasi tutte le regioni
d'Italia ma di dubbio indigenato. Insieme a
P. pinaster
è una specie litoranea
tipica delle zone costiere mediterranee. Viene coltivato per il suo seme
commestibile (i pinoli) e per rimboschire le pinete delle zone litoranee. Il pino
domestico è rustico e si adatta bene anche a substrati poveri, ma è sensibile
all'inquinamento che provoca arrossamento e necrotizzazione delle parti
terminali degli aghi. Il nome generico è quello usato dai Romani per indicare il
pino mediterraneo, e deriva dal latino 'pix, picis' (pece, resina, essudato della
pianta), da 'pic' (pungere) o 'pi' (stillare), oppure dal celtico 'pen' (testa) per la
forma della chioma degli alberi; il nome specifico si riferisce alla parte
commestibile dei semi, i pinoli. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Pittosporum tobira (Thunb.) W.T. Aiton
Il pittosporo è un arbusto-alberello sempreverde originario del Giappone meridionale; dal 1820 ne è documentata la
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