Licheni_Trieste - page 37

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lobi ben sviluppati; b)
Candelariella xanthostigma
ha un tallo formato di granuli compatti, senza
veri soredi e spesso presenta apoteci; c) l'affine
Candelariella efflorescens
è molto simile, ma i
soredi sono raccolti in sorali rotondi che sembrano originare direttamente dalla scorza e non da
piccole squame come in
C. reflexa
; d)
Chrysothrix candelaris
ha anch'essa un tallo giallo, ma ha
ecologia diversa (cresce su alberi con scorza acida) e il tallo consiste in una crosta continua di
soredi.
Chimica:
tallo e soredi K- e KC- oppure K+ e KC+ debolmente arancione, C-, P+ arancione
(acido pulvinico).
Candelariella xanthostigma
(Ach.) Lettau -
Specie piuttosto diffusa in tutta Italia sino alla fascia
subalpina, generalmente presente su scorza subacida, sia in pieno sole che in mezz'ombra (ad
esempio in boschi decidui molto aperti). A Trieste è diffusa e localmente comune, ma tende a
evitare le aree più densamente urbanizzate, essendo più frequente su alberi isolati, soprattutto lungo
le strade.
Descrizione:
tallo composto da minuti granuli corticati, da contigui a dispersi, di colore
giallo vivace. Apoteci abbastanza frequenti, larghi 0.2-0.9 mm, a margine e disco gialli. Aschi con
12-32 spore semplici, oblunghe od ovoidi, di 9-12 × 4-5 µm. Confusione: a)
Candelaria concolor
può essere confusa con questa specie: bisogna esplorare attentamente il tronco in cerca di talli adulti
di
Candelaria
, che hanno lobi ben sviluppati; b)
Candelariella reflexa
cresce spesso assieme a
questa specie: essa ha un tallo formato da piccole squamule sorediate; c)
Chrysothrix candelaris
ha
anch'essa un tallo giallo, ma ha ecologia diversa (cresce su alberi con scorza acida) e il tallo
consiste in una crosta continua di soredi.
Chimica:
tallo e soredi K- e KC- oppure K+ e KC+
debolmente arancione, C-, P+ arancione (acido pulvinico).
Catillaria nigroclavata
(Nyl.) Schuler -
Questo piccolo lichene che passa spesso inosservato è
localmente comune nell'ambito della vegetazione di
Xanthorion
su alberi isolati, anche se raramente
appare in aree fortemente urbanizzate. A Trieste è abbastanza frequente nelle aree periferiche e
sull'altopiano carsico.
Descrizione:
tallo sottilissimo, spesso immerso nel substrato e poco evidente,
grigiastro. Apoteci lecideini, neri, a margine sottile ma evidente e disco lungamente piano, larghi
0.2-0.5 mm; epitecio bruno formato dall'apice fortemente pigmentato e ingrossato delle parafisi.
Spore 8 per asco, bicellulari, incolori, di 2-4 × 8-10 µm. Si può confondere con molte altre specie
ad apoteci neri, come
Lecidella elaeochroma
e
Amandinea punctata
, che hanno tallo più spesso,
apoteci più grandi e soprattutto spore diverse.
Chimica:
tallo e apoteci K-, C-, KC-, P-.
Chrysothrix candelaris
(L.) J.R.Laundon -
Questa specie molto caratteristica occupa vaste
porzioni di tronchi a scorza molto acida, soprattutto su superfici ombreggiate e raramente bagnate
dalla pioggia, che colora vivacemente di giallo, dalle aree planiziali alla fascia montana superiore.
A Trieste non è comune e appare soprattutto su vecchi cerri in ambienti di dolina.
Descrizione:
tallo crostoso-subleproso, completamente dissolto in una massa più o meno continua di soredi di
color giallo vivo, a volte con un protallo più chiaro, normalmente senza apoteci. La specie si può
confondere con
Candelariella reflexa
, in cui però i soredi si formano a partire da piccole squamule
corticate gialle, e che ha ecologia completamente diversa, essendo legata ad ambienti soleggiati con
forte eutrofizzazione nell'ambito di comunità di
Xanthorion
.
Chimica:
soredi K+ e KC+ arancione,
C-, P+ arancione (acido pulvinico).
Cladonia coniocraea
(Flörke) Spreng. -
Questa è una delle più comuni cladonie d'Italia su suolo,
legno marcescente e alla base degli alberi, con optimum dalla fascia submediterranea a quella
montana. A Trieste è abbastanza diffusa, soprattutto al suolo, ma a volte appare anche alla base di
vecchi alberi.
Descrizione:
tallo composto da due parti: un tappeto di squamule basali (tallo
primario) da cui si originano dei podezi eretti. Squamule del tallo primario verdi di sopra e
biancastre di sotto, spesso sorediate. Podezi alti fino a 4 cm (di solito meno), grigio-verdastri, non
ramificati e quindi a forma di bastoncello, con apici appuntiti o raramente con coppe molto piccole,
interamente coperti di soredi farinosi, salvo a volte alla base. Apoteci rari, bruni. Quando non
presenta picnidi o apoteci si può confondere con
Cl. macilenta
(con picnidi e apoteci di color rosso
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