Licheni_Trieste - page 46

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degli apoteci densamente ricoperto da rizine nere.
Chimica:
cortex K+ giallo, C-, KC-, P+ giallo;
medulla K-, C+ rosso, KC+ rosso, P-. Con atranorina, chloroatranorina e acido lecanorico nella
medulla.
Parmelina tiliacea
(Hoffm.) Hale -
Specie prevalentemente legata a climi temperati, diffusa e
localmente comune in tutta Italia con optimum dalla fascia submediterranea a quella montana
inferiore, soprattutto su alberi isolati o in boschi aperti, su scorza da subacida a subneutra, non o
poco eutrofizzata, nell'ambito di comunità del
Parmelion
; a volte appare anche su rocce silicee
coperte da muschi. A Trieste è abbastanza diffusa ma confinata all'altopiano carsico, ove appare
anche nelle alberature stradali.
Descrizione:
tallo foglioso, largo fino a 15 cm, con lobi larghi fino a
1 cm, ad apice arrotondato, come le insenature tra i lobi stessi. Faccia superiore color grigio chiaro,
con isidi grigi ad apice bruno scuro, da semplici a coralloidi, spesso molto numerosi soprattutto
nella parte centrale del tallo. Faccia inferiore nera, bruna verso il margine, con rizine nere e
semplici fin sul margine. Apoteci rari, lecanorini. Spore 8 per asco, unicellulari, incolori. Gli isidi
grigi ed ovali o cilindrici permettono di distinguerla facilmente dall'affine e molto meno frequente
P. pastillifera
, che ha isidi neri, a forma di pastiglia (più larghi che lunghi).
Chimica:
cortex K+
giallo; medulla K-, P-, C+ e KC+ rosso carminio. Con atranorina nel cortex e acido lecanorico nella
medulla.
Parmotrema perlatum
(Huds.) M.Choisy -
Specie a distribuzione temperato-suboceanica che
colonizza alberi e rupi muschiose in aree con forte umidità atmosferica, nell'ambito di comunità del
Parmelion
. La si può rinvenire sia in ambienti aperti (ove di solito si instaura alla base dei tronchi),
sia in boschi non molto fitti. È la più comune specie di
Parmotrema
in Italia, dove è estremamente
rara solo lungo il versante adriatico della Penisola e nelle parti più aride della fascia mediterranea.
A Trieste la specie è piuttosto rara e confinata all'altopiano carsico, ove a volte appare anche nelle
alberature stradali.
Descrizione:
tallo foglioso, in genere ben aderente al substrato, largo fino a 15
cm, con lobi larghi fino a 1 cm, ad apici arrotondati e ascendenti. Faccia superiore grigia, con ciglia
marginali nere ben sviluppate, occasionalmente biforcate, lunghe 1-2 mm, e sorali capitati
marginali. Faccia inferiore del tallo nera, bruna al margine, con rizine semplici, assenti in un'ampia
fascia presso il margine. Apoteci rarissimi (mai osservati in materiale della Provincia di Trieste).
Chimica:
cortex K+ giallo; medulla C-, K+ giallo, KC+ giallo-arancio, P+ giallo-arancio, UV-.
Con atranorina e acidi stictico e constictico.
Pertusaria albescens
(Huds.) M.Choisy & Werner-
Pertusaria albescens
è diffusa in tutta Italia
sino alla fascia montana su scorza acida o subacida non o poco eutrofizzata, con optimum in
ambienti naturali. È assente in aree fortemente urbanizzate o con agricoltura intensiva (non tollera
una forte eutrofizzazione del substrato), ma a volte appare alla periferia di piccoli villaggi,
soprattutto in aree di montagna. A Trieste è assente in città, ma appare, sia pur raramente, in aree
semi-naturali del Carso.
Descrizione:
tallo crostoso, da liscio a fessurato, ben delimitato da un
protallo bianco e zonato, con numerosi sorali circolari larghi 1-4 mm, tipicamente concavi e
marginati, di colore bianco. Apoteci rarissimi (mai osservati in materiale della Provincia di Trieste).
Si può confondere facilmente con
Pertusaria amara
, che ha sorali più convessi e soprattutto un
sapore amarissimo (il miglior carattere distintivo tra le due specie!).
Chimica:
tallo e soredi K-,
KC-, C-, P-, UV-. Con acidi grassi.
Pertusaria amara
(Ach.) Nyl. -
Pertusaria amara
è la più frequente rappresentante del genere in
aree urbanizzate, su scorza subacida non o poco eutrofizzata, di solito sul lato del tronco rivolto a
settentrione. A Trieste è presente quasi esclusivamente nei boschi di dolina e in altri ambienti semi-
naturali del Carso, molto raramente su alberature stradali in aree periferiche.
Descrizione:
tallo
crostoso, da liscio a fessurato, solitamente delimitato da un protallo bianco e zonato, con numerosi
sorali circolari larghi 1-1.5 mm, tipicamente convessi, di colore bianco. Apoteci rarissimi (mai
osservati in materiale della Provincia di Trieste). La specie si distingue subito per il tallo zonato al
1...,36,37,38,39,40,41,42,43,44,45 47,48,49,50,51,52,53,54,55,56,...58
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