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larghi sino a 1.5 cm, con disco inizialmente cavo e poi piano, bruno e margine concolore al tallo;
spore 8 per asco, ellissoidali, semplici, incolori. Nonostante il nome, caratteristici sono i sottilissimi
peli presenti sul margine degli apoteci o dei lobi, ben visibili solo al binoculare ma a volte assenti in
esemplari vecchi. Cresce spesso assieme a
Pleurosticta acetabulum
, un lichene altrettanto robusto
che manca di peli e che soprattutto ha un colore diverso:
M. glabra
è sempre di color bruno-castano,
mentre
P. acetabulum
ha un indefinibile ma caratteristico color bruno-grigio piombo-verdastro.
Chimica:
cortex K-, C-, KC-, P-; medulla K-, C+ rosa o rosso, P-. Con acido lecanorico.
Melanelixia glabratula
(Lamy) Sandler & Arup -
Specie della zona temperata presente in tutta
Italia, con optimum dalla fascia submediterranea a quella montana. Cresce sia su alberi più o meno
isolati sia in boschi aperti, su scorza subacida non o moderatamente eutrofizzata. A Trieste è
abbastanza diffusa sull'altopiano carsico, anche su alberature stradali (ad esempio alla periferia di
Opicina).
Descrizione:
tallo foglioso, largo 1-5 cm, appressato al substrato, con lobi larghi 2-4 mm,
generalmente piatti. Faccia superiore brunastra, lucida soprattutto al margine dei lobi, con
abbondanti isidi inizialmente cilindrici e poi coralloidi, che una volta staccati dal tallo lasciano delle
abrasioni biancastre. Faccia inferiore nera con rizine bruno chiare, semplici. Apoteci rarissimi (mai
osservati in materiale della Provincia di Trieste). Caratteristici sono gli isidi cilindrici e la reazione
KC+ rosa della medulla. Cresce spesso assieme a
M. subaurifera
con cui si può confondere
facilmente:
M. glabratula
ha tallo con isidi, mentre
M. subaurifera
ha piccoli sorali puntiformi.
Tuttavia, gli isidi di
M. glabratula
tendono spesso a cadere lasciando piccole cicatrici rotonde che
simulano i sorali di
M. subaurifera
, mentre quest'ultima può presentare piccoli isidi all'interno dei
sorali. In caso di dubbio un buon carattere distintivo è dato dalle parti apicali dei lobi, che sono
lucide in
M. glabratula
, opache in
M. subaurifera
. Un'altra specie con cui è stata a volte confusa è
Melanohalea elegantula
, anch'essa con isidi cilindrici ma con medulla KC-: questa reazione è molto
effimera e va osservata al binoculare con un reagente preparato da poco.
Chimica:
cortex e medulla
K-, P-, medulla C+ e KC+ rosso. Con acido lecanorico.
Melanelixia subargentifera
(Nyl.) O.Blanco, A.Crespo, Divakar, Essl., D.Hawksw. & Lumbsch -
Specie di climi temperati-subcontinentali che cresce sulla scorza subacido-subneutra di alberi isolati
in aree poco disturbate, nell'ambito delle associazioni più mature dello
Xanthorion parietinae
, con
optimum al di sotto della fascia del faggio. A Trieste la specie è diffusa in aree semi-naturali
dell'altopiano carsico, anche su alberature stradali, ma non è molto comune.
Descrizione:
tallo
foglioso, largo fino a 8 cm, con lobi larghi sino a 3-4 mm, piatti. Faccia superiore da bruno-olivastra
chiara a bruno scura, spesso pruinosa, con peli ialini al margine e sorali laminali e marginali spesso
confluenti nella zona centrale del tallo. Faccia inferiore bruno scura o nera, più chiara al margine,
con rizine semplici dello stesso colore del tallo. Apoteci rarissimi (mai osservati in materiale della
Provincia di Trieste). Caratteristici sono i sottilissimi peli visibili al binoculare, altrimenti presenti
solo in
M. glabra
, che però è molto più robusta, manca di soredi ed è quasi sempre fertile.
Chimica:
cortex e medulla K-, P-, medulla C+ rosso. Con acido lecanorico.
Melanelixia subaurifera
(Nyl.) O.Blanco, A.Crespo, Divakar, Essl., D.Hawksw. & Lumbsch -
Specie della zona temperata diffusa in tutta Italia, con optimum dalla fascia submediterranea a
quella montana. Ha comportamento pioniero e colonizza cortecce lisce come quelle dei rami di
alberi e arbusti, ma si rinviene anche sui tronchi in boschi aperti e parchi urbani. A Trieste è diffusa
soprattutto sull'altopiano carsico, anche su alberature stradali.
Descrizione:
tallo foglioso, largo fino
a 8 cm, con lobi larghi 3-5 mm, piatti o occasionalmente con apici rivolti verso l'alto. Faccia
superiore bruna o bruno-verdastra, isidiato sorediata, con isidi globosi, cilindrici o irregolari,
derivanti secondariamente da sorali per parziale corticazione. Le aree in cui gli isidi vengono abrasi
sono di colore giallastro chiaro. Faccia inferiore bruno scura o nera, con rizine semplici dello stesso
colore del tallo. Apoteci rarissimi (mai osservati in Provincia di Trieste). Caratteristici sono i sorali
puntiformi di colore bianco-giallognolo. Cresce spesso assieme a
M. glabratula
, con cui si può
confondere facilmente:
M. glabratula
ha tallo con isidi, mentre
M. subaurifera
è sorediata. Tuttavia,