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nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie dentate tutt'attorno
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Fiori senza petali. Frutto secco
Ostrya carpinifolia Scop.
Il carpino nero è un albero submediterraneo-pontico presente in tutta Italia,
salvo che in Valle d'Aosta, dal livello del mare alla fascia montana
inferiore, con optimum nella fascia submediterranea. Cresce in boschi e
boscaglie di latifoglie decidue, su suoli ben drenati sia calcarei che
marnoso-arenacei, da molto primitivi e ricchi in scheletro a piuttosto
evoluti come negli aspetti più freschi delle boscaglie. Il maggior impiego
del carpino nero era quello come combustibile, sia come legna da ardere
che di carbone; per questo veniva governato a ceduo da cui si ottenevano
anche pali per sostenere le viti. Il legname, pur essendo poco durevole, era
apprezzato per l
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elasticità e la fibratura, ed usato per la costruzione di
attrezzi o pezzi di macchinari soggetti a sforzo. Un uso particolare era la
produzione di bottoni. Con la corteccia si tingevano i tessuti stabilmente ed
in varie tonalità di arancione, rosso e rosa. In alcune regioni italiane le
foglie sono impiegate per l'alimentazione del bestiame. Il nome generico in
greco significa 'ostrica', per la forma a valva delle brattee che racchiudono i
semi, quello specifico allude alla somiglianza delle foglie con quelle del
carpino bianco. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
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Fiori con petali. Frutto carnoso
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Foglie glabre o con pochi peli, più lunghe di 8 cm. Frutto rosso a maturità
Prunus avium L. subsp. avium
Il ciliegio è oggi divenuto subcosmopolita per coltivazione in diverse
varietà. L'areale originario dovrebbe essere il territorio che va dal Caucaso
ai Balcani; l'ingentilimento e la messa a coltura sono iniziati nell'Asia
occidentale. Allo stato coltivato è comune in tutta Italia sino alla fascia
montana inferiore; allo stato subspontaneo è diffuso ma non comune.
Cresce in boschi mesofili maturi e talvolta nelle siepi, su suoli argillosi
piuttosto profondi e abbastanza ricchi in composti azotati. Si coltiva per il
frutto fresco o da conservare in alcool, come pianta ornamentale, per la
ricca fioritura primaverile e per l'aspetto che acquisisce in autunno con
l'ingiallimento delle foglie, oppure per il legname. Il legno è duro, a grana
uniforme, dalle tonalità calde, bruno-rossicce, e si presta bene per la
costruzione di mobili di pregio e lavori al tornio. Le foglie contengono una
sostanza colorante viola. Vive tra gli 80 e i 120 anni. Il nome generico, già
in uso presso i Romani, è di etimologia incerta, quello specifico in latino
significa 'degli uccelli'. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
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Foglie distintamente pelose sulla pagina inferiore, solitamente più brevi di 8 cm. Frutto
maturo giallo o bluastro
Prunus domestica L. subsp. domestica
Il susino, proveniente dall'Asia minore, è oggi coltivato in Europa in
diverse varietà derivanti anche da incroci. È comunemente coltivato e
subspontaneo o spontaneo in tutta Italia, dal livello del mare ai 1000 m
circa. I frutti possono essere consumati freschi, secchi e utilizzati per fare
marmellate. Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia
incerta; quello specifico allude alla sua coltivazione presso le case. Forma
biologica: fanerofita scaposa (fanerofita cespitosa). Periodo di fioritura:
marzo-aprile.