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gallerie tra il legno e la corteccia, provoca la chiusura dei vasi conduttori e
quindi l'essiccazione della pianta. È di dimensioni minori rispetto a
U.
glabra
, per questo è una specie più adatta ad ambienti cittadini. Il nome
generico era già in uso presso i Romani, quello specifico allude alla minore
dimensione delle foglie rispetto all'olmo montano. Forma biologica:
fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-
marzo.
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Lato più lungo della foglia non ricoprente il picciolo. Foglie adulte spesso terminanti con
3 punte. Faccia superiore delle foglie pelosa. Seme situato al centro del frutto
Ulmus glabra Huds.
Specie europeo-caucasica presente in tutta Italia, salvo che in Sardegna ed
in Basilicata, dal livello del mare alla fascia montana. Nella nostra regione
è diffuso in regione sino alla fascia montana inferiore, ma con ampie lacune
soprattutto in pianura; in Carso è piuttosto raro. Cresce in boschi misti
mesofili, su suoli limoso-argillosi piuttosto ricchi in humus e composti
azotati, da neutri a subacidi. Negli ultimi decenni gli olmi nostrani sono
stati colpiti dalla grafiosi, causata dal fungo ascomicete
Ceratocystis ulmi
;
il micelio, veicolato da coleotteri Scolitidi che scavano gallerie tra il legno
e la corteccia, provoca la chiusura dei vasi conduttori e quindi
l'essiccazione della pianta. Il legno resiste bene all
'
acqua ed è facile da
lavorare, pertanto è molto utilizzato nella costruzione di mobili, di porte e
nella produzione di compensato; è però di qualità inferiore rispetto a quello
di
U. minor
. Il nome generico era già in uso presso i Romani, quello
specifico allude non alle foglie (che sono pelose) ma alla scorza che rimane
per molti anni liscia. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: marzo-aprile.
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Foglie a base cuoriforme
38
37
Foglie a base non cuoriforme
40
38
Foglie a margine intero
Cercis siliquastrum L. subsp. siliquastrum
L'albero di Giuda, originario del Mediterraneo orientale, è spesso coltivato
in parchi e giardini con una certa tendenza a rinselvatichirsi; è presente in
quasi tutta Italia (salvo che in Valle d'Aosta e Liguria, e segnalato
erroneamente in Piemonte), spontaneo o avventizio, dal livello del mare
agli 800 m circa. Cresce allo stato subspontaneo presso le aree urbane in
siepi e boschetti disturbati, su suoli di solito calcarei, ricchi in scheletro e
aridi d'estate. È una specie molto usata a scopo ornamentale. Grazie alla
sua frugalità può essere impiegata come pianta pioniera nei
rimboschimenti. Il nome del genere deriva dal greco antico 'kerkis'
(navicella), in riferimento alla forma del frutto; anche il nome specifico,
che deriva dal latino 'siliqua', si riferisce alla forma allungata del legume. Il
nome comune è 'albero di Giuda'; tale nome è probabilmente una
storpiatura di 'albero della Giudea' (regione in cui era molto diffuso);
secondo la tradizione popolare, Giuda si sarebbe impiccato su quest'albero.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie a margine dentato
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39
Foglie più larghe di 5 cm. Fiori verdastri. Frutti secchi, portati da lunghi peduncoli
muniti di un'ala trasversale (tigli)
Tilia sp.
Il genere
Tilia
comprende una trentina di specie diffuse nelle regioni
temperate dell'Emisfero Nord. Quasi tutte le specie sono in grado di
ibridare tra loro, ed i tigli che vengono piantati in parchi, giardini e viali
sono spesso degli ibridi di non facile identificazione. L'ibrido più comune è
Tilia x europea
L., che deriva dall'incrocio tra due specie selvatiche
T.
cordata
e
T. platyphyllos
e che presenta caratteri intermedi tra le due
specie, ma esistono anche ibridi che coinvolgono specie non europee,