7
ed è durevole e resistente agli agenti atmosferici. L'albero vive più di 500
anni. Il nome generico deriva dal termine greco 'kédros', che indicava una
conifera non meglio identificata; il nome specifico e quello comune (cedro
dell'Atlante) derivano dalla zona di origine, la catena dell'Atlante in Nord-
Africa. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
9
Foglie in fascetti di 5
Pinus wallichiana A.B.Jacks.
Specie originaria dell'Himalaya, dell'Afghanistan e del Pakistan, introdotta
in Europa a scopo ornamentale a metà del secolo scorso grazie alla crescita
rapida e al portamento elegante dato dai caratteristici lunghi aghi penduli.
Predilige terreni freschi, umidi, profondi, in posizioni soleggiate a clima
mite. Il nome generico deriva dal latino 'pix, picis' (pece, resina, essudato
della pianta), da 'pic' (pungere) o 'pi' (stillare), oppure dal celtico 'pen'
(testa) per la forma della chioma. Il nome specifico è dedicato al medico e
botanico Nathaniel Wallich (1814-1844), sovrintendente del giardino
botanico di Calcutta. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: maggio-luglio.
9
Foglie in fascetti di 2
Pinus sylvestris L.
Il pino silvestre o pino rosso è un albero eurasiatico-boreale che ha
raggiunto l'Italia durante il periodo glaciale provenendo dalla Siberia, e che
oggi è diffuso lungo tutto l'arco alpino, con optimum nelle vallate interne a
clima più continentale; altrove è stato spesso introdotto con i
rimboschimenti. Il legno viene impiegato per lavori di falegnameria e come
pasta per la cellulosa nell'industria della carta. In medicina le gemme sono
utilizzate per le proprietà balsamiche, mentre dalla resina si estrae la
trementina (solvente per vernici). È un albero longevo, può vivere circa 500
anni. Il nome generico deriva dal latino 'pix, picis' (pece, resina, essudato
della pianta), da 'pic' (pungere) o 'pi' (stillare), oppure dal celtico 'pen'
(testa) per la forma della chioma; il nome specifico, dal latino 'sylva'
(selva), allude al suo habitat, il bosco. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
10
Foglie disposte in verticilli (più di 2 foglie originanti dallo stesso punto del fusto)
Nerium oleander L. subsp. oleander
L'oleandro è una specie originaria delle regioni mediterranee e dell'Asia
minore, diffusamente coltivata a scopo ornamentale in varie forme, anche a
fiori doppi. In Italia cresce spontaneamente al sud presso i litorali,
inoltrandosi all'interno lungo i corsi d'acqua, dal livello del mare ai 300 m
circa. Cresce nella vegetazione riparia degli ambienti mediterranei, sia su
suoli sabbiosi che su greti sassosi, formando spesso una fitta vegetazione. È
una pianta molto tossica in tutte le sue parti per l'uomo e per i mammiferi
in genere: tutta la pianta (foglie, corteccia, semi) contiene oleandrina, un
glicoside cardiotossico, che ogni anno causa parecchi casi di
avvelenamento anche mortale, a danno soprattutto di escursionisti che
usano i rami per i barbecue. Il nome generico deriva dal greco antico 'naros'
(fluente, corrente), in riferimento all'habitat naturale, i greti e le rive di
fiumi e torrenti; il nome specifico deriva dal latino 'olea' (olivo),
probabilmente per l'aspetto delle foglie che richiamano vagamente quelle
dell'olivo. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura:
maggio-luglio.
10
Foglie alterne od opposte
11
11
Foglie opposte
12