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Foglie a contorno triangolare o più o meno romboidale
Populus nigra L.
Il pioppo nero è un albero eurasiatico-sudeuropeo presente in tutta Italia dal
livello del mare alla fascia montana inferiore; viene spesso confuso con
ibridi introdotti chiamati
Populus x canadensis
. Cresce in stazioni umide
ma spesso anche in luoghi disturbati, su suoli da ghiaioso-sabbiosi a
limoso-argillosi. Dal legno si ottiene un'ottima pasta da carta; è impiegato
inoltre nella fabbricazione di fiammiferi, compensati e truciolati. Il
portamento maestoso lo rende adatto come pianta ornamentale. La var.
italica
, il pioppo cipressino, è distinguibile per il portamento slanciato e
colonnare simile al cipresso. Il nome generico, di etimologia incerta, era
già in uso presso gli antichi Romani, quello specifico allude alla corteccia
più scura di quella di altre specie congeneri. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie a contorno non triangolare né romboidale
34
34
Foglie a base fortemente asimmetrica
35
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Foglie a base simmetrica
37
35
Base delle foglie con 3 nervi principali divergenti. Frutto carnoso
Celtis australis L. subsp. australis
Il bagolaro è un albero submediterraneo, originario dell'Europa
meridionale, Asia occidentale ed Africa settentrionale, di antica
introduzione ai limiti settentrionali dell'areale, oggi coltivato un po'
ovunque nei viali e nel verde urbano, ma presente in tutta Italia anche allo
stato subspontaneo in siepi e boschetti presso gli abitati al di sotto della
fascia montana. È una specie frugale che si presta bene all'utilizzo per il
rimboschimento di pendii aridi; il fogliame è un ottimo foraggio ed è una
pianta mellifera. È ampiamente utilizzato nei parchi cittadini e nelle
alberature stradali per la rusticità, la resistenza all'inquinamento e la
longevità, anche se il forte e superficiale apparato radicale tende a rompere
i marciapiedi ed il manto stradale. Il legno, chiaro, molto resistente ed
elastico, è impiegato in falegnameria, per lavori al tornio ed è un ottimo
combustibile. In alcune aree del Mediterraneo con i noccioli delle drupe si
costruivano rosari, da cui il nome locale di 'albero dei rosari'. Altro nome
con cui è noto è 'spaccasassi', perché ha un apparato radicale molto forte
che gli permette di radicare anche in terreni particolarmente sassosi. I frutti
maturi sono commestibili. Il nome generico era quello di un albero presso i
Greci antichi, quello specifico in latino significa 'meridionale'. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Base della foglia con un solo nervo principale. Frutto secco,
alato
36
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Lato più lungo della foglia non ricoprente il picciolo. Foglie adulte non lobate. Faccia
superiore delle foglie scabro-papillosa. Semi situati un po' al di sopra del centro del
frutto
Ulmus minor Mill. subsp. minor
L'olmo comune è un albero sudeuropeo presente con due sottospecie in
tutta Italia dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Cresce in
boschi e siepi su suoli argillosi, ricchi in basi ed in composti azotati, da
freschi a periodicamente sommersi. Tende ad ibridarsi facilmente con
l'olmo montano. Il legno, bruno-marrone, è molto robusto, duro e resistente
a trazione e compressione; viene utilizzato per articoli sportivi, sedie,
pavimenti ecc. È anche molto resistente alla prolungata immersione in
acqua. In passato la scorza, ricca di tannini e sostanze coloranti, veniva
usata per tingere di giallo le lane e le conce speciali. Può vivere circa 500
anni. Negli ultimi decenni gli olmi nostrani sono stati colpiti da una grave
malattia, la grafiosi, causata dal fungo ascomicete
Ceratocystis ulmi
; il
micelio di questo fungo, veicolato da coleotteri Scolitidi che scavano