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fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie palmate. Fiori non violetti. Frutto carnoso
Parthenocissus quinquefolia (L.) Planch.
Liana avventizia di origine nordamericana, la presenza in Italia è
documentata dal 1642 ed oggi è presente in tutte le regioni. La
distribuzione regionale si estende, con ampie lacune, dalla costa ai
fondovalle del settore alpino; in Carso è piuttosto comune. Utilizzata a
scopo ornamentale per coprire muri o pergolati e spesso transfuga dai
giardini, si è naturalizzata al punto da diventare invadente. Cresce su
macerie e muri, lungo viottoli ed in discariche. I frutti contengono acido
ossalico, moderatamente tossico per l'uomo ma non per gli uccelli. Il
nome generico deriva dal greco 'parthenos' (vergine) e 'kissos' (edera),
significa quindi 'edera vergine'; il nome specifico allude alle foglie
composte con cinque foglioline. Forma biologica: fanerofita lianosa.
Periodo di fioritura: giugno.
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Foglie composte (divise in tante foglioline)
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Foglie semplici
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Foglioline a margine dentato. Fiori a simmetria raggiata. Frutto carnoso
Sorbus domestica L.
Specie sudeuropea presente allo stato spontaneo in tutta Italia salvo che in
Valle d'Aosta e Lombardia, con optimum nella fascia mediterranea; in
Italia settentrionale l'indigenato è dubbio: la pianta potrebbe essersi
inselvatichita prima della diffusione dell'impero romano, essendo
coltivata anche dai Celti. Nella nostra regione è limitata alla parte
sudorientale della regione, a volte coltivata; in Carso si concentra allo
stato subspontaneo nella porzione sudorientale ed è rara nell'Isontino.
Cresce in boschi e boscaglie termofili, a volte nelle siepi, su suoli argillosi
per lo più calcarei, ricchi in composti azotati. Il nome generico, già in uso
presso i Romani, potrebbe derivare da due termini celtici che significano
'aspro' e 'mela'; quello specifico allude all'antica coltivazione presso le
case. Un tempo la coltivazione della specie per i frutti commestibili, le
sorbe, era molto diffusa; questi sono ricchi di vitamina C e sorbitolo, un
alcool utilizzato come succedaneo dello zucchero per i diabetici. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglioline a margine intero. Fiori a simmetria bilaterale. Frutto secco (legume)
Robinia pseudoacacia L.
Specie di origine nordamericana, introdotta a Parigi dal Canada nel 1601
e poi diffusasi ampiamente in Europa con tendenza submediterraneo-
continentale. In Italia è comunissima in tutte le regioni. Nella nostra
regione è ampiamente diffusa dalla costa ai fondovalle del settore alpino;
in Carso è comune ovunque. Cresce sempre in ambienti disturbati come
scarpate, margini stradali, boschetti presso gli abitati e le linee ferroviarie,
su suoli da freschi a subaridi, con il sambuco nero e varie specie nitrofile
ruderali, dal livello del mare alla fascia montana. È una pianta rustica e a
rapido accrescimento, che tende a soppiantare la vegetazione locale
divenendo spesso invasiva. Viene spesso usata a scopo ornamentale per il
fogliame e la fioritura; il legno, resistente alle intemperie, è utilizzato per
palerie e come combustibile; i semi, la scorza e le radici contengono
sostanze tossiche. È un'ottima pianta mellifera il cui miele (miele
d'acacia) si mantiene fluido senza cristallizzare. I fiori sono utilizzati in
erboristeria ed in alcune regioni italiane vengono mangiati fritti. Il genere
è dedicato a Jean Robin (1550-1629), erborista di re Enrico IV di Francia,
nel cui giardino introdusse il primo esemplare d'Europa; il nome specifico
significa 'falsa acacia', dal greco 'akis' (spina). Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie lobate
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Foglie non lobate
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