6
'devodara' (albero degli dèi), in riferimento alla sua imponenza e
all'utilizzo del legno. Forma biologica: fanerofita scaposa.
4
Foglie opposte (attaccate l'una di fronte all'altra)
5
4
Foglie non opposte (attaccate su punti diversi del fusto)
15
5
Foglie composte (divise in tante foglioline)
6
5
Foglie non composte
7
6
Foglie non odorose. Fiori e frutti non disposti in infiorescenze a forma di ombrello.
Frutto secco, alato
Fraxinus ornus L. subsp. ornus
L'orniello è una specie mediterraneo-pontica presente in tutte le regioni
d'Italia. La distribuzione regionale è estesa a tutto il territorio; in Carso è
comunissimo ovunque. Cresce in boschi aperti, nei mantelli, su substrati
sia calcarei che marnoso-arenacei, soprattutto con il carpino nero, ma
anche in boschi più maturi di querce, dal livello del mare alle faggete
termofile della fascia montana inferiore. In Italia meridionale la linfa è
utilizzata per la produzione della manna, sostanza zuccherina contenente
mannite con deboli proprietà lassative, che viene estratta con incisioni
praticate nella corteccia e lasciata rapprendere all'aria. Il nome generico,
già utilizzato da Plinio il Vecchio, deriva dal greco 'frasso' (difendo),
forse per l'uso dell'orniello come pianta per siepi; il nome specifico in
latino significa 'ornamentale'. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
6
Foglie di odore sgradevole se sfregate tra le dita. Fiori e frutti disposti in infiorescenze a
forma di ombrello. Frutto carnoso nero
Sambucus nigra L.
Il sambuco nero è una specie subatlantico-sudeuropea presente in tutte le
regioni d'Italia. Nella nostra regione è ampiamente diffusa; in Carso è
comune ovunque. Originario di boschi di forra freschi ed umidi si è poi
diffuso in ambienti disturbati ed è oggi comunissimo presso gli abitati, su
suoli limoso-argillosi piuttosto freschi, ricchi in basi ed in composti
azotati, da neutri a subacidi, dal livello del mare alla fascia montana
superiore. È una pianta da cui si possono estrarre varie sostanze, tra cui
tannino, saccarosio, olio essenziale, coloranti, cera e resine; per questo è
utilizzata nella medicina popolare. I fiori sono utilizzati per preparare
bevande, i frutti per sciroppi, marmellate, succhi e liquori. Le foglie sono
tossiche. Si adatta molto bene ai diversi tipi di terreno e clima e può
vivere sino a circa 50 anni. Il nome generico deriva dal greco 'sambuke',
uno strumento musicale costruito con legno tenero; il nome specifico
allude al colore nero dei frutti. Forma biologica: fanerofita cespitosa.
Periodo di fioritura: aprile-giugno.
7
Foglie lineari, almeno 5 volte più lunghe che larghe
8
7
Foglie non lineari, meno di 5 volte più lunghe che larghe
9
8
Foglie con forte odore di rosmarino. Stami sporgenti dalla corolla
Rosmarinus officinalis L.
Il rosmarino è un tipico arbusto delle garighe mediterranee su substrati
calcarei, presente allo stato spontaneo in tutta l'Italia mediterranea e
coltivato ampiamente altrove sin da tempi antichissimi, dal livello del
mare agli 800 m circa. Viene oggi utilizzato come pianta aromatica in
cucina, come pianta ornamentale, come pianta medicinale (foglie e olio
essenziale); i fiori sono particolarmente melliferi. Da foglie e fiori si
ottengono un olio essenziale ed estratti utilizzati in profumeria e cosmesi,
in liquoreria e in farmacia. Il nome generico ha etimologia molto incerta,
secondo alcuni deriva da 'rhops' (arbusto) e 'myrinos' (aromatico), col
significato complessivo di 'arbusto aromatico'; il nome specifico deriva
dal latino 'officina' (officina, farmacia) ed allude alle proprietà
medicamentose della pianta. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di
fioritura: aprile-agosto (nelle Isole gennaio-dicembre).
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