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Piante non laticifere
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Foglie grigio-pelose su entrambe le facce. Piccolo arbusto
Jacobaea maritima (L.) Pelser & Meijden s.l.
La cineraria è un piccolo arbusto diffuso allo stato spontaneo lungo le coste
del Mediterraneo, che si articola in numerose entità tassonomicamente
distinte tra loro. La pianta contiene senecionina, un alcaloide fortemente
tossico. Viene spesso usata come pianta ornamentale per le splendide
fioriture, il fogliame dalle sfumature argentine e perché frugale e resistente;
nei climi rigidi può essere coltivata come pianta annuale, rinnovando la
coltura con la semina o eseguendo talee erbacee. Il nome generico sembra
riferirsi a S. Giacomo, quello specifico allude al fatto che allo stato
spontaneo la pianta cresce spesso presso le coste. Forma biologica:
camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
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Foglie verdi. Albero
Quercus petraea (Matt.) Liebl. subsp. petraea
La rovere è un albero europeo presente in tutta Italia salvo che in Sardegna
con optimum nella fascia submediterranea. Cresce in boschi maturi su suoli
argillosi piuttosto profondi, da moderatamente aridi a freschi, spesso
decalcificati, rifuggendo da ristagni d'acqua. Il legno, molto pregiato è
simile a quello della farnia, ma più denso; è utilizzato, nella fabbricazione
di mobili, nell'edilizia, per travature, parquet, nei cantieri navali e nella
costruzione di doghe per botti adatte per l'invecchiamento dei vini; ottimo
combustibile, è anche utilizzato per la produzione di carbone da legna. Il
nome generico, già in uso presso gli antichi, è di etimologia incerta,
potrebbe derivare da due parole celtiche, 'kaer' e 'quer' (bell'albero), cioè
'l'albero per eccellenza'; secondo altri deriva dal greco, indicando il legno
ruvido delle piante di questo genere. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie con margine spinoso
Ilex aquifolium L.
L'agrifoglio è una specie subatlantica presente in Europa ed Asia Minore,
diffusa in tutta Italia in boschi misti mesofili, con optimum nella fascia
montana, ma ormai piuttosto rara allo stato spontaneo. È considerato una
pianta magica fin da prima dell'avvento del Natale cristiano, gli si
attribuiva il potere di proteggere dai demoni e di portare fortuna. I suoi
primi utilizzi risalgono all'Irlanda, dove anche le famiglie più povere
potevano permettersi di usarlo per decorare le loro abitazioni, tradizione
poi passata ai popoli cristiani durante il periodo natalizio: la struttura della
foglia infatti ricorda la corona di spine di Gesù Cristo e i frutti rossi il suo
sangue. Oggi viene impiegato esclusivamente come pianta ornamentale, da
cui sono state ricavate numerose cultivar, alcune con foglie variegate. I
margini delle foglie sono interi in quelle dei rami vecchi, spinosi in quelle
dei rami giovani, ma i due tipi di foglie possono coesistere sullo stesso
individuo. L'agrifoglio può vivere circa 300 anni. Le foglie e soprattutto i
frutti sono fortemente tossici per l'uomo. Il nome generico ricorda la
denominazione del leccio (
Quercus ilex
) per la somiglianza delle foglie, il
nome specifico deriva dal latino 'acrifolium', parola composta da 'acer'
(acuto) e 'folium' (foglia). Forma biologica: fanerofita cespitosa/fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Piante senza spine
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Foglie a base chiaramente cuoriforme
Tilia sp.
Il genere
Tilia
comprende una trentina di specie diffuse nelle regioni
temperate dell'Emisfero Nord. Quasi tutte le specie sono in grado di
ibridare tra loro, ed i tigli che vengono piantati in parchi, giardini e viali
sono spesso degli ibridi di non facile identificazione. L'ibrido più comune è
1,2,3,4,5,6,7,8,9 11,12,13,14