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Foglie con forte odore di lavanda se sfregate tra le dita
Lavandula angustifolia Mill. subsp. angustifolia
Specie mediterranea a baricentro occidentale, in Italia coltivata quasi
ovunque ma presente allo stato spontaneo in poche regioni,
prevalentemente lungo le coste tirreniche della Penisola. Cresce in macchie
basse e garighe su substrati prevalentemente silicei. Viene coltivata sia
scopo ornamentale che per l'estrazione degli olii essenziali ampiamente
usati in profumeria. Gli antichi Greci chiamavano questa pianta Nardo,
alludendo alla città siriana di Naarda: era una delle erbe sacre usate nel
tempio di Gerusalemme (il Nardo è menzionato più volte nella Bibbia,
come ad es. nel Canto di Salomone). Conosciuta fin dai tempi più antichi
per le proprietà antisettiche, analgesiche, battericide, vasodilatatorie, è
considerata un blando sedativo. Il nome generico allude all'antico uso per
profumare i vestiti appena lavati, quello specifico alle foglie strette e sottili.
Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
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Foglie non odorose
Olea europaea L.
L'olivo è l'albero mediterraneo per eccellenza; originario delle regioni
mediterranee e dell'Asia minore, è stato utilizzato e diffuso fin dall'antichità
per l'estrazione dell'olio e per l'impiego diretto dei frutti nell'alimentazione.
In Italia è spontaneo o coltivato in tutta l'area mediterranea, dal livello del
mare ai 900 m circa. L'olivo coltivato ha portamento arboreo, ed è derivato
dall'oleastro, la forma spontanea, che si distingue per i rami giovani duri e
spinescenti, i frutti più piccoli, le foglie più piccole e ovali ed il portamento
arbustivo. Il legno dell'olivo è molto pregiato, durissimo, a grana forte, di
colore giallo-bruno, si presta per lavori al tornio e d'incisione. L'olivo è
anche una bellissima pianta ornamentale il cui utilizzo come tale si è
diffuso negli ultimi anni in gran parte della Pianura Padana, favorito dalla
concomitanza di inverni abbastanza miti. Il nome generico è quello
utilizzato dai Romani, e deriva dal greco 'elaia'; il nome specifico fa
riferimento all
'
areale tipicamente mediterraneo. Forma biologica:
fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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Margine della foglia dentato
Hydrangea macrophylla (Thunb.) Ser.
Le ortensie appartengono ad un ricco genere di piante legnose arbustive
originarie e molto diffuse nelle regioni orientali dell'Asia e dell'Himalaya.
Particolari sono i fiori, riuniti in corimbi, che sono per lo più sterili,
soprattutto quelli esterni, per cui sono sostituiti dai sepali, grandi e
petaliformi, mentre le altre parti fiorali sono abortite. Da noi si coltivano
diverse specie e varietà. Il genere fu introdotto in Europa nel XVIII secolo
dal naturalista francese Philibert Commerson (1727-1773). Il nome
generico, dal greco 'hydor' (acqua) e 'aggos' (vaso), si riferisce sia
all'ecologia di molte specie che alla forma dei frutti; quello specifico deriva
dal greco e significa 'con foglie grandi'. Forma biologica: fanerofita
cespitosa.
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Margine della foglia intero
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Foglie senza picciolo o con picciolo più breve di 2 mm. Fiori giallastri
Buxus sempervirens L.
Il bosso è un arbusto originario dell'Europa e di alcune regioni dell'Africa
settentrionale e dell'Asia occidentale. Cresce spontaneo in molti boschi
dell'Italia centro-settentrionale, dalle zone di pianura a quelli collinari e
montane fino a 600-800 metri. Ha un legno di colore giallo, molto duro,
elastico e compatto che si presta bene per lavori al tornio e d'intarsio, per
costruire stampi e piccoli strumenti. Tutta la pianta contiene un alcaloide
tossico di nome ciclobuxina. Il bosso si presta molto alla potatura
periodica, ed essendo sempreverde è spesso utilizzato per realizzare siepi